Pubblicato il 17/08/2017
(INUTILI) POLEMICHE ESTIVE: INCURSORI EREDI DEGLI ARDITI? NO, DICE IL COLONNELLO PIACENTINI GIA’ INCURSORE
di Walter Amatobene
Parma,- Con un certo stupore abbiamo letto sull’autorevole giornale telematico ANALISI DIFESA di Gian Andrea Gaiani, un lungo , anzi lunghissimo ed un poco noioso, articolo scritto a quatto mani da due ex militari: Luciano Piacentini che fu comandante di Battaglione del Nono Reggimento Col Moschin e di Claudio Masci, Ufficiale ( “di Accademia”come specifica il suo curriculum su AD, ndr) che proviene dalla territoriale dell’Arma per poi svolgere servizio negli istituti di informazione dello Stato. Lo scrtto innesca una polemica su come gli Incrsori -secondo loro- abbiano qualcosa da dire su certi accoppiamenti storici.
Ci scusiamo se riassumiamo -in condensazione estrema- il senso di quello che abbiamo letto, tralasciando di riportare le lunghissime premesse, che parlano di Seneca, Democrazia, scambio di opinioni etc etc etc ,formulate quasi a volersi scusare per gli irritanti concetti espressi :
1- Gli Incursori di oggi nulla hanno a che vedere con gli Arditi:
ESTRAPOLIAMO
il termine “Forze Speciali” si rinviene storicamente solo dopo la seconda guerra mondiale. In precedenza, allo scoppio della prima guerra mondiale, è reperibile il termine di “militari arditi”, citato nella Circolare del Comando Supremo n. 15810 del 15 luglio 1916
“Lo Stato Maggiore dell’Esercito, dunque, non fece “rinascere” una Compagnia Arditi, ma istituì ex novo una Compagnia Speciale alla quale dettero vita i suddetti Capitano Edoardo Acconci (già nella Divisione Folgore con il grado di Sottotenente, pluridecorato e poliglotta) ed il Tenente Franco Falcone (4° Corso dell’Accademia Militare, 1947-1951). ”
“…..(OMISSIS)Per i su esposti motivi abbiamo reputato che le odierne Forze Speciali, inquadrate nel 9° rgt. d’ass. par. “Col Moschin, non potessero essere discendenti dagli Arditi, perché la riteniamo una forzatura storica anche se questi ultimi – nel loro breve ciclo di vita, come “Istituzioni” – seppero dar prova di abnegazione, indomito valore e fulgidi eroismi.
2- Gli incursori si sentirebbero frustrati ed irritati dal nuovo stemma adottato recentemente del Gladio con fronde da apporre sull’ omerale della mimetica.
In conclusione, gli Incursori ritengono che tale distintivo – “gladio e fronde”, già conferito agli Arditi nella 1^ Guerra Mondiale – non appartenga alla loro storia ed alle loro tradizioni e non attesti altresì, nella sua essenza, le loro qualità professionali: in sintesi, in esso non si identificano né si riconoscono. “L’uguaglianza si oppone alla diseguaglianza, non alla differenza”.
Chi avrà la pazienda di leggere il lunghissimo articolo,non riuscirà a capire il “perchè” di quanto scritto. Ricordiamo che fu il Generale Bertolini ad introdurre -tra le iniziative di valorizzazione dei legami storici del Reparto- il nuovo simbolo da apporre sull”omerale” della uniforme da combattimento . Gli abbiamo chiesto un commento, che attendiamo.
Da parte nostra osserviamo che Piacentni ha fatto il militare nel Nono tanto tempo fa. Ci chiediamo cosa abbia fatto lui, quando aveva nel suo ufficio la Bandiera del Nono , per valorizzare le radici del Battaglione, poi divenuto Reggimento.
LEGGETE L’ ARTICOLO DI ANALISI DIFESA