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Pubblicato il 08/06/2019

ISLAMOFOBIA: COME ARRAMPICARSI IN MALAFEDE SUGLI SPECCHI

di Corrado Corradi


Si parla tanto di xenofobia e su tale scia, cavalcata dalle sinistre buoniste che vedono bene i clandestini ovunque tranne che a Capalbio, si è inserito un elemento attinente alla strategia dell’Islam militante e intollerante, (quello della Fratellanza musulmana tanto per intendersi) l’islamofobia… ma deché?
E’ la parola d’ordine dei musulmani in malafede, quelli che sottotraccia tramano per estendere l’Islam al mondo e togliere dal mondo sia chi musulmano non è, sia quel musulmano considerato troppo tiepido nella sua musulmanità.

Un aggettivo, coniato dal sovrano marocchino, acerrimo nemico dell’integralismo islamista, descrive la realtà dell’islam dei Fratelli Musulmani, quell’Islam che da religione è degenerato in ideologia: l’Islam “intollerante”.
Ed è quell’Islam li, intollerante, che usa ed abusa della parola “islamofobia” allo scopo di accreditare l’idea che, proprio come negli anni 30 gli ebrei erano scherniti e maltrattati dai nazisti, adesso sia in atto una persecuzione di tutti i musulmani.


Il problema è che i corifei della xenofobia tengono loro il bordone senza rendersi conto che proprio quei musulmani li’, “intolleranti” saprebbero bene come risolvere il problema dei clandestini: filo spinato e sbobba… e anche manganellate a schiovere qualora i clandestini si lamentassero del trattamento (specie se non musulmani).

Dall’”islamofobia” all’accettazione di partiti islamisti, stante la dabbenaggine dei nostri politici, il passo è breve, ed è per questo che i responsabili delle varie organizzazioni musulmane in Europa insistono su quel termine “falso e bugiardo” (tanto per citare Dante).

Per avere un’idea dello stato dell’opera basta leggere la dichiarazione di Nagib Azergui (président de L’Union des démocrates musulmans français), il quale, in occasione delle recenti elezioni europee in cui qualche movimento islamico, pur non ottenendo seggi ha comunque scucito un risultato apprezzabile ha arringato i suoi sostenitori dicendo loro «oggi andando a votare a migliaia voi avete espresso un voto che è il simbolo della rabbia crescente contro quell’odio di cui siamo oggetto in Europa»… me cojjoni! E qualche babbeo da noi ci crede pure !


Ho anche intercettato una dichiarazione (ripresa dal giornale La Croix) secondo cui: «la laïcité à la française è diventata chiaramente una barriera contro l’islam. Un modello di assoluta intolleranza, perfettamente incoerente».
Francamente visto come sono trattati i musulmani in Europa (sono stati lasciati liberi d’impossessarsi di quartieri, ai bar vicini alle moschee impediscono di servire alcolici, ingombrano strumentalmente gli spiazzi davanti alle cattedrali per pregare… uno di loro ha addirittura staccato il crocefisso in una stanza di un ospedale e lo ha lanciato fuori dalla finestra, etc senza un minimo di reazione da parte delle Forze dell’Ordine) mi sembra una cazzata, ma tant’é…


E quel delirio prosegue: … «uno stato, che proibisce a uno studente velato di avere accesso alla conoscenza, a una donna in Niqab di muoversi liberamente, a una tata che indossa il velo di badare ai bambini, non è degno di definirsi uno stato democratico, e tanto meno laico»… meno male che ci sono loro, quelli che fondono la legge di Dio e quella di Cesare e pretendono di imporre al mondo la shari’a, a insegnarci la laicità.

L’unione dei democratici musulmani francesi insiste su alcuni punti:
• sviluppo del commercio halal in una visione di creazione di nuovi posti di lavoro;
• l’introduzione di corsi di educazione civica e filosofia per far “riflettere i giovani”,
• il diritto di indossare il velo al scuola;
• la lotta all’islamofobia, e in particolare la richiesta dell’introduzione di una direttiva europea capace di eliminare qualsiasi gruppo o media considerato razzista.


Attenzione pero’, le rivendicazioni sub conditio vittimistica non si fermano qui, abbracciano anche argomenti “up to date”, le tasse e l’ecologia perché Intende anche:
• combattere l’inquinamento della plastica,
• combattere i paradisi fiscali e le lobby,
• rimuovere il segreto bancario delle aziende europee,
• portare la Francia fuori dalla NATO,
• dare il diritto di voto a tutti gli stranieri.

C’è poco da ridere, siamo di fronte ad un’azione ben studiata, mirata a reislamizzare le comunità islamiche incistate in Europa in direzione di quell’Islam di cui ho accennato più sopra, quello intollerante, bieco e troglodita in auge nei paesi del Golfo e quelle comunità reislamizzate saranno il cavallo di troia che darà la il colpo mortale alla nostra Europa che rinnega le proprie radici perché… tanto crediamo tutti nello stesso Dio.
E in un periodo come questo si affida a considerazioni tipo “l’inclusione significa mettere tutto al centro” … Aah Boldri’ macchecazzo stai a di’?

Un segnale dell’intrusività di quell’Islam li’ viene anche dalla creazione dell’EMF (Etudiants Musulmans de France), testa di ponte per inoculare nelle scuole e nelle università idee e tesi dell’Islam intollerante della fratellanza musulmana.



L’Islam che più direttamente ci investe é sostanzialmente diviso in due importanti realtà, espressione della maggioritaria corrente sunnita:
• l’Islam impresentabile o «intollerante» caratterizzato da bassa speculazione metafisica, elevata rigidezza normativa ed elevata propensione alla militanza, professato grosso modo nei paesi arabo-islamici del golfo e propagandato, non senza una buona dose di dissimulazione, dalla Fratellanza Musulmana (specie in Europa);
• e l’Islam presentabile «tollerante» caratterizzato da elevata speculazione metafisica, bassa rigidezza normativa e bassa propensione alla militanza, consolidatosi nei paesi arabo-islamici del Maghreb, in primis il Marocco, in Libano, Giordania, Siria, Iraq.

Il problema é che l’Islam che imperversa da noi e che grazie alle supercazzole di Boldrini & company é quello impresentabile e «intollerante» al quale noi lasciamo mano libera solo perché racconta la balla di essere democratico e fa la vittima invocando l’islamofobia.

«Stringiamoci a coorte» come invoca il nostro inno, e difendiamo le nostre radici, ma soprattutto smettiamo di fare i babbei e guardiamo in faccia la realtà, renderemmo un ottimo servizio anche a quelle comunità musulmane che professano l’Islam «tollerante» e che vivono in pace nel nostro paese senza avanzare richieste mirate a sopraffarci le quali, come noi, sono l’obiettivo della islamizzazione e reislamizzazione in atto in Europa.

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