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Pubblicato il 18/08/2014

KALASHNIKOV “ITALIANI” PER I PESHMERGA


L’ITALIA CONSEGNERA’ ARMI SOVIETICHE SEQUESTRATE NEI BALCANI
Il primo aereo C-130J potrebbe lasciare Roma e arrivare a Erbil nel giro di due o tre giorni, non prima, a causa delle rotte battute da voli che portano aiuti umanitari come acqua, viveri e generi di prima necessità.
Uno dei problemi era costituito dalla scarsa conoscenza di armi europee da parte dei peshmerga , che hanno sempre utilizzato materiali di origine sovietica; questo l’Italia ricorrerà a 30 mila kalashnikov con relative munizioni, sequestrate nel 1994 durante la guerra dei Balcani.
A queste potrebbero aggiungersi mitragliatrici Browning e fucili a ripetizione Mg, da anni in disuso presso le forze armate italiane.
Ma per queste armi sono in corso valutazioni di compatibilità con le competenze dei curdi.Si valuta anche la possibilità di inviare armi non letali come puntatori laser, dispositivi anti-bomba, giubbotti antiproiettile, sistemi di comunicazione radio.

CINQUE STELLE E NUOVO CENTRO DESTRA CONTRARI
Contrari all’invio di armi Movimento 5 stelle e Nuovo centrodestra. Alessando Di Battista ha individuato nei jihadisti non dei nemici da combattere ma una realtà con cui dialogare. Fabrizio Cicchitto, di Ncd, ha mostrato tutto il suo scetticismo: «In primo luogo bisogna fornire di aiuti umanitari le popolazioni colpite in Iraq da un genocidio messo in atto dalle truppe dell’Isis. Detto tutto ciò è bene che in Europa e negli Usa nessuno pensi che fornendo un po’ di armi ai peshmerga questi siano in grado di risolvere un problema che è innanzitutto dell’Occidente nel suo complesso».

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