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Pubblicato il 19/06/2018

LA BATTAGLIA DEI PONTI del gen.c.a. SCOLLO

6 aprile del 2004 – Nasiriyah- Iraq- Gli scontri dei giorni precedenti preannunciavano il deteriorarsi della situazione. Già dalle 3 del mattino le colonne delle Task Force avevano iniziato a muoversi mentre le Forze Speciali occupavano la sponda nord del “ponte Charlie”. Erano le avvisaglie della Battaglia dei Ponti. La Task Force 11, comandata dall’allora Colonnello Luigi Scollo, era l’unità di pronto impiego e coinvolgeva non solo l’11º reggimento bersaglieri ma anche molti altri reparti delle Forze Armate italiane.

«Per fortuna i ribelli hanno scarsa mira»
di Marco Nese

Corriere della Sera, 8 aprile 2004

«Ci siamo avvicinati ai ponti con una colonna di 60 veicoli e 8 blindati. Volevamo dare una dimostrazione di forza sperando di indurre i miliziani a ritirarsi». Parla il colonnello dei bersaglieri Luigi Scollo, che ha comandato la battaglia di Nassiriya. Gli abitanti della città avevano chiesto di liberare i ponti occupati dai miliziani sciiti. Dalla parte Nord non si poteva accedere alla zona Sud e i negozi non avevano la possibilità di rifornirsi di merci.

Il comando inglese di Bassora ha chiesto agli italiani di intervenire. Alle 4 del mattino è scattata l’operazione Porta Pia, con 500 uomini, l’XI reggimento bersaglieri, una compagnia del battaglione San Marco, uno squadrone del Savoia cavalleria e i carabinieri del Gis e i parà del Tuscania. In coda, seguiva un’ambulanza.

In colonna, i mezzi hanno cercato di imboccare i ponti dalla sponda Sud dell’Eufrate. Dall’altra parte del fiume li hanno accolti con lanci di razzi Rpg7. Sparavano dalle finestre e dai tetti delle case di fronte. Gli italiani hanno risposto al fuoco con mitragliatrici e fucili AR 70/90. Da un vecchio ristorante abbandonato, al di là del terzo ponte, quello a sinistra, partivano i colpi più micidiali. Il colonnello Scollo ha fatto puntare il cannone di un blindato Centauro e con un paio di colpi ha sbriciolato l’edificio.

Per un’ora si è sparato senza sosta. Sul secondo ponte, un razzo ha colpito di striscio un veicolo causando i primi feriti, che sono riusciti a saltare dal mezzo mettendosi al riparo. «Grazie a Dio – dice Scollo – i miliziani iracheni sparano male». Il capo di una compagnia ha conquistato il primo ponte, è riuscito a passare dall’altra parte. Per tenere la posizione ha chiesto rinforzi. «Gli ho mandato – racconta Scollo – 6 tiratori scelti con un gippone VM. A metà del ponte il VM è stato centrato da due razzi, uno si è conficcato nel motore senza esplodere, l’altro ha ferito 3 uomini. In quel momento ho sentito un pugno nello stomaco, li avevo mandati io. Dopo, quando sono andato a trovarli in infermeria, mi hanno detto: tranquillo, ci dispiace solo di non essere stati d’aiuto».

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