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Pubblicato il 27/06/2014

LA CACCIA AL CRISTIANO STA PER COMINCIARE ANCHE IN EUROPA

PARMA- Sono assai preoccupate le nostre fonti che lavorano negli ambienti della sicurezza nazionale italiana, per la inoculazione incontrollata di immigrati sul territorio italiano, su cui è impossibile fare accertamenti. 

Si pensa che ogni barcone possa trasportare almeno una decina di combattenti, addestrati in Afganistan, Pakistan, Siria o Somalia.

Il territorio italiano ospiterebbe già migliaia di cellule dormienti, secondo quanto ci hanno riferito. Si tratta di immigrati giunti in Italia anche sui barconi. Appena libere , dopo meno di sessanta giorni dalla intercettazione in mare, potrebbero entrare a far parte di gruppi “virtuali”, dissimulati sul teritorio ma in grado di aggregarsi rapidamente per compiere azioni terroristiche : una modalità imprevedibile ed efficace che ha reso al quaeda invincibile in ogni paese dove sta sconfinando e che dimostra come siano in grado di colpire dove e come vogliono: le cronache che ci giungono da afganistan, nigeria, algeria, tunisia,somalia, niger,iraq, pakistan, inghilterra, svezia, parlano chiaro. E’ di ieri la notizia di un ulteriore sconfinamento in Kenya, estendendo pericolosamente il raggio di azione, ormai incontrollabile. 

E’ di ieri pomeriggio l’ultima strage in un villaggio turistico kenyota. Eventi non più così lontani dall’italia, perchè potrebbero accadere in un qualsiasi villaggio italiano. 

Il Daily Mail pubblica il racconto di una turista inglese: circa 30 miliziani sono arrivati a Mpeketoni domenica sera alle 20 su piccoli bus e hanno sparato ai non musulmani. «Sono venuti anche da noi ricorda con orrore e ci hanno chiesto in swahili se eravamo islamici. Mio marito ha risposto che siamo cristiani. Gli hanno sparato alla testa e al torace». Secondo un altro testimone oculare chiedevano agli sventurati finiti nelle loro mani di recitare la Shahada, la professione di fede musulmana. Chi esitava o taceva è stato passato per le armi. Nel mese di ottobre del 2011 il Kenya ha lanciato un’operazione militare contro gli shabaab e dal 2012 partecipa alla missione Amisom dell’Unione Africana che li combatte sul loro territorio 

Nel frattempo le nostre Forze Armate, con la Marina in testa, seguendo il buonismo politico ai danni dei cittadini italiani, sono diventate scafiste di stato.

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