OPINIONI

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Pubblicato il 25/04/2023

LA GIORNATA DEI VINTI

LA GIORNATA DEI VINTI
Il Dente Avvelenato

25 Aprile. Anche quest’anno, come tutti gli anni vedo scorrere i filmati dell’ingresso delle truppe americane inglesi,indiane, nere e marocchine nelle città italiane.
Devo esser sincero: non mi sarebbe piaciuto essere nazista, né avrei seguito le campagne di invasione di Hitler. Mi ripugnano i gerarchetti ladruncoli e violenti che hanno guastato quel buono che c’era della nuova organizzazione sociale. Credo nella superiorità del modello culturale “romano” e credo nella sua attualità.
Vedere l’Italia soggiogata, svenduta e cameriera mi umilia sempre.
Se una guerra andava persa meglio sarebbe stato senza allearsi col nemico  e farlo sapere  per  via radiofonica  ai Soldati.
Un armistizio negoziato nelle cantine ed annunciato con i generali in fuga seguiti dai camion con l’argenteria. Che vergogna.
Rispetto i militari italiani che in coscienza scelsero di rimanere fedeli al Re. Furono loro i veri protagonisti della difesa delle popolazioni dalla rappresaglie tedesche, a cominciare da Porta San Paolo, a Roma. Centomila o più.


Vedo passare in televisione le immagini delle nostre donne sguaiatamente abbracciate a soldati inglesi ed americani. Vedo passare camion carichi di italiani con cappelli da alpino, vedo ufficiali sorridenti e straccioni con le armi sottratte al proprio reggimento. Sfila gente in impermeabile, pistola in pugno e sigaretta all’angolo della bocca. Ragazzini con mitra e caricatori a tracolla che puntano armi su terrorizzate schiene adulte.

Un formicaio di umanità che riverisce, bambini che accattonano, anziani che benedicono piangenti. L’Italia liberata. L’Italia cameriera. L’Italia che si inchina ancora una volta, e come sempre nell’ultimo secolo, davanti a chi vince. Prima che vinca. L’Italia improvvisamente partigiana ed antifascista, tutto in una volta. Una Italia che pur di affrettare la fine delle angherie di un nazismo impazzito per la rabbia del tradimento, ha venduto per l’ultima volta, ancora una volta, come sempre, l’orgoglio dell’orgoglio. .
Il contributo dei “resistenti”, con le loro armi rubacchiate ed aviolanciate col contagocce, è stato trascurabile. Molto di più fece quella parte di Esercito Italiano che rimase fedele a sciaboletta, senza buttare alle ortiche la uniforme, ma facendo una scelta di coscienza, che rispetto profondamente.
Il “piatto” della bilancia dei vincitori ci ha attribuito poche centinaia di azioni efficaci. I paracadutisti della Herrring furono immolati a poche ore dalla invasione di Bologna da parte degli alleati.Morti inutili, hanno scritto gli storici.

Il triangolo rosso, invece, con i suoi quattromila omicidi notturni, con i preti tapiti e uccisi, con mogli e figli fucilati davanti ai parenti “fascisti” farebbe impallidire qualunque Stazzema. E poi i bombardamenti a tappeto sui civili: di quelli ne parlano timidamente i sacerdoti a Messa, ma non i politici in piazza.
Montecassino rasa al suolo senza motivo e tanto, tantissimo altro, come la ciociaria stuprata da marocchini e indiani. Che brutta figura ci facciamo raccogliendo le loro elemosine per terra. Le bombe “alleate” hanno provocato 60 mila morti civili dopo l’armistizio.
Preti, donne, militari “collaborazionisti” sono stati le prede di bande di improvvisati partigiani che da colline, casali e montagne calavano di notte e terrorizzavano la popolazione collaborante, sino alla fine del 1946.

Tutti i partigiani dicono di aver combattuto. Ognuno ha potuto vantarsi di un omicidio di fascista, di una decapitazione, di una angheria a qualche “collaboratrice”. Qualcuno, più “eroico”, ha pure preso medaglie d’oro per via Rasella.
Una Italia che nulla ha a che vedere con altri popoli.
Quello germanico, ad esempio, o giapponese. Anch’essi sconfitti, decapitati, angariati, straziati, bombardati, sgretolati, ridotti in miseria ma non servi. Atterriti ma non inchinati. L’Italia, al contrario vinta, umiliata e sottomessa, a mendicare caramelle e sigarette sui marciapiedi.

Il Dente Avvelenato

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