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Pubblicato il 05/06/2020

LA MEDAGLIA ARGENTO AL VALOR MILITARE LUOGOTENENTE GIAMPIERO MONTI INTERVIENE SULLA PROPOSTA DI LEGGE “QUALIFICA DI VETERANO”

INTERVENTO DELLA MEDAGLIA ARGENTO AL VALOR MILITARE LUOGOTENENTE GIAMPIERO MONTI SULLA PROPOSTA DI LEGGE N. 2501 “ ISTITUZIONE QUALIFICA VETERANO”

Ho avuto modo di leggere la proposta di legge sulla “Istituzione della qualifica di Veterano”, d’iniziativa degli onorevoli Perego, Gelmini, Tripodi e altri.
La ritengo irricevibile in quanto, l’intera norma proposta, omette di concedere il giusto riconoscimento ed onore alle vittime della criminalità organizzata, che sono caduti per tenere fede al giuramento, o per coloro che continuano a servire lo Stato, uomini e donne che sentono il peso delle stellette a cinque punte cucite sui baveri e sulla carne!!

Aggiungo, la predetta norma è altresì (evidente) sperequativa verso chi, per ordini d’impiego, sia chiamato più spesso a servire la Patria sul territorio nazionale, nei molteplici incarichi a supporto dell’operazioni operative, come quelle logistiche, amministrative, formative-addestrative, che risultano imprescindibili per il funzionamento delle Forze Armate.
Questa palese negligenza, dimostra una norma approssimativa, che rileva la scarsa conoscenza dello Strumento Militare, della complessità degli impieghi, del livello di rischio connaturato alla natura stessa della professione dei cittadini armi, che già è da considerarsi peculiare e usurante nella sua specificità. Tuttavia, come purtroppo possiamo ricordare, la stessa norma specificità militare è un risultato dell’impreparazione dell’Autorità Politica, sostanzialmente la definisco lettera morta.
La proposta fa presagire nulla di buono: la qualifica di Veterano potrà forse diventare un modo per rivedere le indennità o gli emolumenti? L’indennità operativa insomma potrà essere rimodulata o ridotta sulla base dell’attribuzione o meno della qualifica?
Un approfondimento all’Articolo 4 che afferisce all’istituzione di un Ordine al merito dei veterani e relativa onorificenza. Una nuova medaglia o distintivo che andrebbe ad aggiungersi a tante altre decorazioni, senza chiarirne il rango e il valore rispetto alle preesistenti e soprattutto senza spiegarne i requisiti di concessione che sono rimandati a future decisioni del Presidente della Repubblica. Emerge che il Presidente della Repubblica, al riguardo, dovrà consultarsi con il Presidente del Consiglio e con il Consiglio dell’Ordine, per decidere la concessione dell’Ordine, per non parlare dello statuto.
I politici proponenti sono stati chiarissimi solo circa la composizione del Consiglio dell’Ordine, un presidente e dieci membri, dunque sul conteggio delle poltrone e/o poltroncine gli riesce perfettamente!! Spiegare a cosa servano, non ne sembrano capaci, per di più, non si spiega quali criteri saranno determinati per nominare o selezionare codesti membri, quali titoli, quali qualifiche servono a ricoprire le rispettive funzioni per adempiere il compito (peraltro ancora indeterminati).
Insomma, la proposta è raffazzonata e sbrigativa. Sembra voler concedere le solite briciole di benefici ai nostri Veterani, Reduci, Anziani o ai nostri Feriti, Invalidi e Mutilati: una elemosina cenciosa che non dimostra alcuna vera attenzione verso il personale della Difesa e delle Forze di Polizia a ordinamento militare.
Per quale assurdo motivo le operazioni operative e d’istituto in Patria non debbono accedere all’Ordine dei Veterani? Quindi si sta scrivendo che le operazioni in Patria sono da considerare meno rischiose? Dunque impiegati fuori dai confini nazionali, precisamente restare chiuso in uno shelter in un campo difeso da altri vale quanto pattugliare una strada in ralla? Un Carabiniere in Kosovo rischia di più o di meno di chi è impiegato nella lotta alla Mafie, sul suolo patrio? Vogliamo chiederlo alle famiglie dei caduti per causa della mafia?

Per secoli, ogni soldato marinaio o aviatore, dopo un certo numero di anni è sempre stato considerato Veterano, e le croci di anzianità indossate da tutti i militari testimoniano questa verità storica, questa proposta rischia di creare sperequazioni e istituire una figura divisiva, una qualifica che sarà percepita da molti come discriminante, lesiva dello spirito di corpo, della coesione delle Forze Armate, la coesione è il tessuto vitale e connettivo delle Forze e dei Corpi Armati dello Stato, imprescindibile per il buon funzionamento dello strumento militare, nel disegno di legge proposto non vengono minimamente valutati e considerati.
Si vogliono premiare impieghi rischiosi e professionalità di nicchia? Bene, benissimo!! Allora si aumentino le relative indennità e voci stipendiali, utilizzando gli strumenti normativi esistenti aggiornandoli e armonizzandoli (legge 13 agosto 1980, n. 466; D.P.R. 7 luglio 2006, n. 243 per le vittime del dovere; legge 23 novembre 1998, n. 407; legge 204/2006 per la tutela delle vittime del terrorismo della criminalità organizzata) e se del caso, finanche le leggi a difesa delle ormai disconosciute categorie dei Combattenti e Reduci (di Guerra) mettendo finalmente da parte le terminologie ipocrite, buoniste e “pacifinte” delle “missioni di Pace” e dei “soldati di Pace”. Si introducano per esempio, parametri univoci di valutazione dei danni morali, psicologici da stress post-traumatico, finora sostanzialmente negletti nelle leggi e normative nazionali. L’Autorità Politica forse sta utilizzando questa ennesima proposta per rastrellare voti, metta mano al portafogli dello Stato, ma non per cavarne pochi spicci per ottenere qualche nuova poltrona, si adoperi ad attuare la norma sui sindacati militari, così da rendere al militare uno strumento specifico che porterà le giuste richieste dei cittadini in armi.
In ultimo ma non meno importante, riconsideriamo i Decorati al Valor Militare i Decorati al Valore delle Forze Armate, che oggi si vedono dimenticati nelle cerimonie, messi da parte e non considerati.

I Decorati rimettiamoli nella prima riga delle unità militari ad esempio dei giovani in armi, essi sono riferimento di Valore e Dedizione per la Patria dimostrazione dell’estremo sacrificio, non per discriminare il “veterano”, però permettetemi di dire: che mentre la medaglia del veterano sarà a portata anche per coloro che operano dietro una scrivania, le medaglie al valore le conquisti sul campo di battaglia che sia in territorio nazionale o fuori dai confini, facendo ciò per cui si giura!

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