OPINIONI

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Pubblicato il 07/09/2018

LA TOTAL DIETRO HAFTAR – di Corrado Corradi

Dietro le milizie di Haftar c’e’ evidentemente la Total che vuole rifarsi in Libia delle perdite sul mercato Iraniano e, ovviamente, dietro la Total c’é Macron.
Ora, nel ribadire quanto già affermato in un articolo precedente che non c’é da tifare né per Haftar (un presuntuoso voltagabbana filo-yankee) né per Sarraj (contiguo alla Fratellanza musulmana, anche se adepto dell’area meno intransigente) é comunque certo che quest’ultimo ha la legittimita’ della comunita’ internazionale.
Pertanto, visto che noi in Libia abbiamo notevoli interessi (che Macron ci insidia senza esporsi ufficialmente (almeno dal demenziale quanto criminodo intervento voluto da Sarkozy) e che storicamente noi siamo i “padrini” della Libia come lo eravamo della Somalia, forse potremmo approfittare dell’occasione per fare lo sforzo di aiutare attivamente un governo riconosciuto internazionalmente contro milizie di un governo che si é autoproclamato.
Quale sarà la reazione francese? Non penso che Macron sia disponibile ad uscire allo scoperto sostenendo attivamente le milizie di Haftar, oltretutto il bell’Emanuel é ai ferri corti con i suoi generali ed é in netto calo quanto a preferenze.
Piu’ che Macron, in caso di intervento diretto o indiretto a favore di Sarraj, sarà necessario vagliare attentamente le intenzioni di GB ed Egitto ed eventualmente stabilire intese/accordi, ma sarà soprattutto da capire le intenzioni e gli inreressi di Putin. La nostra politica estera dovrebbe essere in grado di lumeggiare lo scenario e dare sia l’Ok per un intervento diretto al fianco di tripoli, oppure a un intervento indiretto, oppure ancora a una piu’ prudente astensione..
Non sono un esperto di quella zona e di quella situazione ma, a naso, mi sembra piu’ remunerativo implicarsi in Libia piuttosto che andare in Niger.

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