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Pubblicato il 19/05/2014

L’ARENA DI VERONA DEDICA UN SERVIZIO AD ANNA MADINELLI, PARACADUTISTA DECANA DELLA CITTA’


ARENA DI VERONA del 19 Maggio 2014

La prima volta già l’1 ottobre del 1950. Data del primo lancio civile sul suolo scaligero e probabilmente nazionale. I pionieri della disciplina in quell’occasione furono tredici veronesi. Da considerare legittimamente come i nonni dei paracadutisti di oggi.
Il primo lancio avvenne in condizioni realmente eroiche. I tredici si lanciarono dalla bassissima quota di 250 metri, senza il paracadute di riserva. Fortunatamente nel tempo le condizioni sono migliorate. Soltanto un aspetto è rimasto immutato negli ultimi sessant’anni. Paracadutismo a Verona è da sempre Aeroporto di Boscomantico. Il luogo dei lanci. Il luogo dei sogni per moltissimi veronesi.
«L’entusiasmo di quei pionieri è ancora visibile», confida Anna Madinelli, anima organizzativa dell’odierna scuola paracadutistica veronese e vicepresidente del consorzio Boscomantico Servizi, «quei primi lanci infatti hanno garantito a Verona un ruolo primario all’interno del paracadutismo italiano. La nostra città è da sempre culla felice della disciplina».
Nessuna fase difficile per il paracadutismo veronese?
«Ci sono state anche quelle. Da ricordare soprattutto quella degli anni 60′, momenti in cui i paracadutisti veronesi hanno realmente mostrato il loro amore per la disciplina. Basti pensare che in quegli anni Boscomantico ospitava soltanto per due ore al giorno i lanci dal paracadute. Alle 10 di mattina si doveva tassativamente abbandonare l’area. L’aereo a disposizione poi era un piccolo aeroplano a noleggio. Nonostante tutto comunque la passione per il paracadute è riuscita ad emergere. La storia di Boscomantico non può prescindere da quei pionieri».
Nel 1975 il suo personale approdo alla disciplinaÂ…
«Un motivo in più per ringraziare quei pionieri. Senza la loro tenacia probabilmente il paracadutismo a Verona avrebbe presto cessato di esistere. Nemmeno io in definitiva mi sarei potuta avvicinare a questo mondo. Luogo, invece, dove sono cresciuta e maturata. Prima da appassionata, poi da agonista ed infine come figura organizzativa della scuola. Verona deve sicuramente molto a quei primi paracadutisti».
Quale evento però ha realmente inserito Verona nella mappa internazionale del paracadutismo?
«Certamente il Trofeo Città di Verona. Una manifestazione che dal 1978 al 2009 ha dato ampio lustro ai cieli scaligeri. Molte edizioni del trofeo, infatti, hanno ospitato i migliori interpreti mondiali della disciplina. Durante tutte le edizioni la gara di precisione nell’atterraggio è stata di altissimo profilo tecnico. Oggi purtroppo la manifestazione è stata momentaneamente accantonata. Vedremo cosa succederà in futuro».
Boscomantico comunque è sempre casa del paracadutismo veronese
«Assolutamente sì. I numeri lo attestano in maniera inequivocabile. Oggi la scuola conta 60 allievi. I soci poi raggiungono una cifra vicina alle 200 unità. La scuola paracadutistica veronese è viva e vegeta».
Le ultime novità?
«Da circa un mese il paracadutismo italiano è maggiormente strutturato. E’ nata infatti Uip (Unione Italiana Paracadutismo). Un ente che garantirà maggiore collegamento fra le varie scuole sparse sul territorio nazionale. Io sono orgogliosa di essere nel consiglio di questa neonata associazione. Può rappresentare una bella novità».
Novità invece per chi volesse avvicinarsi a Boscomantico e al paracadutismo veronese?
«Il paracadutismo innanzitutto è un’esperienza di grande arricchimento emotivo. Da qualche anno poi è attivo il Corso Aff (Accelerated Free Fall). Un insegnamento che permette di apprendere con velocità le regole del paracadutismo. Il corso prevede 7 livelli di apprendimento che si traducono in sette lanci. Al termine di questo ciclo l’autonomia del singolo nel lancio è praticamente completa. E’ un corso semplice e divertente. Consiglio a tutti di provarlo».

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