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Pubblicato il 03/12/2015

LE CAMPAGNE PROMOZIONALI DEI SERVIZI NELLE UNIVERSITA’. IS ACCUMULA 25MILA STRANIERI

A “Cà Foscari”, università veneziana , il sottosegretario Minniti ( pd) con delega ai servizi ha tenuto un incontro con un titolo inspiegabilmente inglese: «Intelligence live». L’intento è di dialogare nei principali atenei italiani con i giovani studenti, con i neo laureati e con i docenti per reclutare nuovi agenti. Non servono più militari con esperienza. Ora li vogliono giovani e di provenienza non verificata.
Prima dell’esponente del governo Renzi, hanno parlato i professori di Ca’ Foscari Marcello Pelillo e Riccardo Focardi: il primo ha parlato delle grandi possibilità offerte dall’intelligenza artificiale nel settore della sicurezza, ad esempio grazie alla biometria. Il secondo ha relazionato sulla vulnerabilità dei sistemi crittografici, in particolare quelli delle banche.

Il responsabile della comunicazione dei servizi segreti Paolo Scotto di Castelbianco,scotto.-castelbianco il quale ha spiegato: «Siamo qui per farci conoscere dagli studenti, che poi possono essere protagonisti lavorando con noi, mentre con le università possono nascere progetti di ricerca».
VIA L’ALONE DI AMMIRAZIONE E LEGGENDA
Scotto ha aggiunto che è necessario sgomberare il campo dai luoghi comuni, quelli che identificano il lavoro di Intelligence in nella licenza di uccidere: «Ora l’adrenalina non arriva a causa delle sparatorie, ma dalla sfida intellettuale per il Paese» ha concluso.

ANALISI DI MINNITI: SCONFIGGIAMO IN QUATTRO MOSSE L’ISIS

Minniti ha sostenuto che la battaglia contro lo Stato islamico può essere vinta mettendo assieme varie fasi. Anzitutto, la prevenzione fondata su informazioni e analisi per scongiurare attentati sulla carta imprevedibili. Poi sul piano militare, perché bisogna liberare i territori occupati : l’obiettivo deve essere mettersi insieme per sconfiggerlo, guardando al domani ma anche al dopodomani, tenendo assieme l’Europa, gli Usa, la Russia, i Paesi arabi moderati. Infine c’è l’aspetto diplomatico: in passato siamo stati particolarmente bravi a sviluppare iniziative militari ma non altrettanto sul dopo».

ANALISI TRADIZIONALISTA: VIA I CONFINI COL RIGHELLO
Nel caso dell’Is, è «chiaro che Raqqa va liberata, ma va pensato anche il suo ruolo nel nuova Siria». Dietro l’espansione dell’Is, ha detto Minniti, c’è «la crisi di un modello», con l’assetto disegnato nel 1916, che «è entrato in crisi» e con «confini disegnati col righello che non sono più capaci di contenere un mondo in movimento»;
Lo stato islamico HA « una forza evocativa» a cui noi dobbiamo contrapporne «una diplomatica, che nel momento in cui combatte il terrorismo costruisce un mondo nuovo».

LA LEGIONE DELL’IS SI INGROSSA E DIVENTA INVINCIBILE
l’Is ha la più imponente legione straniera dell’epoca moderna: si parla di circa 25 mila giovani che provengono da circa cento Paesi del mondo -riferisce Minniti- «Diverse migliaia, forse 5 mila, sono europei e il risultato è evidente: combattono in Siria o in Iraq ma poi tornano per fare i terroristi in altri paesi», ha concluso il sottosegretario, perciò «il quadro della minaccia è imponente.

OPPONIAMO AI TAGLIAGOLE LA DEMOCRAZIA
La forza che abbiamo nei confronti del terrorismo è quella di un mondo libero: noi siamo più forti perché siamo in democrazia, perché ci rispettiamo. Se rinunciamo ai nostri valori fondamentali perdiamo noi stessi ed è proprio ciò che terroristi si augurano».

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