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Pubblicato il 08/04/2019

LIBIA: I NOSTRI MILITARI SONO A MISURATA E TRIPOLI

L’area di Misurata , dapprima sotto il controllo di Al Sarraj sembra abbia optato per schierarsi dalla parte di Haftar. Questo cambiamento di scenario potrebbe creare qualche probema al contingente italiano.A tutt’oggi la Difesa italiana ha diramato un comunicato per confermare che lì’Italia non abbandonerà la Libia.


Nonostante la crisi restano regolarmente dispiegati circa 400 militari italiani presenti in Libia impegnati nella Missione bilaterale di assistenza e supporto in Libia (Miasit). Il grosso dei militari italiani (300) è dislocato presso l’ospedale da campo di Misurata, attivato per fornire assistenza sanitaria alle forze libiche impegnate nel contrasto alla presenza dell’Isis nel Paese. Il resto delle forze armate nazionali si trova a Tripoli con compiti di supporto alla guardia costiera locale. In particolare, nel porto della capitale libica c’è la nave Capri della Marina Militare che fornisce aiuto logistico, nonché un team addestrativo di assistenza e supporto al Governo di accordo nazionale di Fayez al-Sarraj.
Da primo gennaio al 30 settembre 2018, prevede un impiego massimo di 400 militari, 130 mezzi terrestri e mezzi navali e aerei (questi ultimi nell’ambito delle unità del dispositivo aeronavale nazionale Mare Sicuro). Miasit sostituisce e rafforza la vecchia missione Ippocrate iniziata dalla Folgore (300 uomini e 103 mezzi) che ha permesso la realizzazione di un ospedale militare da campo a Misurata che offre 30 posti letto.

Il contingente comprende: personale sanitario, unità per assistenza e supporto sanitario, unità con compiti di formazione, addestramento consulenza, assistenza, supporto, e mentoring, Mobile Training Team, unità per il supporto logistico generale, unità per lavori infrastrutturali, unità di tecnici/specialisti, squadra rilevazioni contro minacce CBRN, team per ricognizione e per comando e controllo, personale di collegamento presso dicasteri/stati maggiori libici e unità con compiti di force protection. Per quanto riguarda, invece, la situazione sul campo, il blitz del Generale Haftar contro Tripoli al momento è sostanzialmente fallito grazie all’intervento a difesa della capitale delle milizie di Zintan e Misurata – risultate decisive già a settembre 2018 per arginare l’offensiva delle milizie di Tarhouna dei fratelli Kani – e la situazione sembra avviata verso una sorta di stallo. Uno stallo che servirà al Generale per raggruppare le forze e attendere che il fronte filo-Serraj inizi a smottare, come potrebbero anche indicare le dimissioni di oggi di Ali Faraj Qatrani, uno dei Vice di Serraj passato dalla parte di Haftar, ma anche agli attori esterni per giocare le loro carte.

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