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Pubblicato il 06/02/2020

L’ITALIA INIZIA A COSTRUIRE LE STRUTTURE DI DIFESA CIBERNETICA : GLI INTERNI ARRUOLERANNO 300 FUNZIONARI

La Difesa italiana ha creato il Comando delle operazioni in rete (Cor), che coordinerà l’attività di protezione cibernetica di tutte le forze armate e del Ministero.

Angelo Tofalo, sottosegretario alla Difesa lo conferma ad Ancona dove è in corso alla conferenza italiana sulla siurezza informatica fino al 7 febbraio : “Tra gli obiettivi di breve termine della Difesa, quello di rendere operativo il nuovo Comando delle operazioni in rete per la condotta di operazioni di difesa dello spazio cibernetico ha un ruolo prioritario”.

Esiste già ed è operativo anche l’ Ufficio generale sullo spazio, che diventerà Comando operazioni spaziali (Cos), con il compito di coordinare le attività militari nel cosmo.

L’associazione italiana per la sicurezza informatica,segnala che molto probabilmente parte dei conflitti tra stati potranno essere combattuti nello spazio innalzando il livello tecnologico senza eserciti tradizionali. Una specia di guerriglia spaziale permanente ed occulta ma molto pericolosa se non letatle.
Areonautica, Marina, Esercito, Carabinieri saranno coordinati dal comando interforze per le operazioni cibernetiche, affidato al generale Giorgio Cipolloni.

Lo spazio “contiene” gli apparati più sofisticati di telecomunicazioni, del monitoraggio delle infrastrutture e di osservazione della terra .Molto presto la Nato darà il consenso per includere le spese per sicurezza informatica e spazio nella quota del 2% prevista per i membri.

Sotto una direzione unitaria avremo anche il Cert (Computer emergency response team), la Polizia postale e il Centro nazionale che combatte la pedopornografia online, ovvero attività strettamente dipendenti dalla cibernetica. Il Viminale, infatti svolge un ruolo cruciale nell’ uso degli strumenti informatici avendo la responsabilità del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche.

Il ministero degli Interni arruolerà 300 funzionari. E’ stato pubbicato il primo bando per individuare 30 addetti dei 77 che dovranno rinforzare il Centro di valutazione e certificazione nazionale (Cvcn), il laboratorio incaricato di verificare la sicurezza informatica di hardware e software impiegati nelle reti 5G. Un team decisivo per non far perdere all’Italia il vantaggio finora accumulato in Europa nello sviluppo della quinta generazione di comunicazioni mobili.

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