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Pubblicato il 07/08/2018

L’USO DEI SITI SOCIALI E DELLE APPLICAZIONI CON GEOLOCALIZZAZIONE FORNISCE MOLTE NOTIZIE AI SERVIZI SEGRETI

foto sopra cortesia di
Lorenzo Romani. Open Source Intelligence Analyst,
Unità Integrity Due Diligence e Open Source Intelligence di IFI Advisory

tratta da un articolo dal titolo Assets militari e aziendali: quali rischi dai social networks?

L’ uso scorretto dei siti sociali e delle applicazioni geolocalizzanti che consentono di pubblicare istantaneamente su facebook o twitter, è un pericolo per la sicurezza nazionale degli stati. Italia compresa. Possono essere veicolate da militari in servizio, anche inavvertitamente attraverso autoscatti o dettagli in successione, importanti notizie su istallazioni militari o aziende civili strategiche,

Un esempio eclatante è Strava, applicazione per cellulari famosa tra gli sportivi e assai diffusa negli stati uniti per rilevare percorsi e distanze, che è stata usata dai militari anche durante le attività di addestramento e pattugliamento, condividendo i tracciati sui propri profili internet senza restrizioni.

Strava rielabora i dati in un atlante dei percorsi mondiali, aggiornato l’ultima volta nel 2015, rendendo pubbliche un miliardo di attività, tre miliardi di coordinate geografiche, 13 miliardi di pixels , 27 miliardi di chilometri percorsi;
La consultazione del database globale di Strava consente di identificare anche moltissimi luoghi militari, come denunciato dall’esperto Nathan Ruser.
Camp Bastion una delle maggiori basi inglesi, nonché piattaforma logistica ISAF consegnata all’esercito afgano a fine 2014 è stata oggetto di attacchi da parte dei talebani nell’autunno dello stesso anno. Teoricamente, l’analisi aggregata di oltre 550 post geolocalizzati fornisce, a chi le sa leggere, informazioni di rilievo, al punto che è legittimo pensare come gli attacchi sferrati dai talebani siano stati programmati anche consultando fonti aperte disponibili sui siti sociali.
Il reticolo delle vie interne è descritto perfettamente. I dettagli sono assai migliori rispetto alle immagini satellitari. E’ consultabile perfino la progressiva stratificazione dei percorsi, che può fornire informazioni sulle vie più battute (segnalate da linee più marcate), oppure se unità di personale escono abitualmente dal perimetro di sicurezza.
Prese singolarmente, le immagini non consentono di estrapolare vera e propria intelligence, ma è legittimo pensare che le nazioni o i gruppi interessati dispongano delle necessarie risosrse umane in grado di sintetizzare le analisi comparando i dati reperiti da fonti aperte.

L’8° Armata dell’esercito statunitense di stanza a Seoul, ad esempio, ha pubblicato alcune linee guida per ridurre i rischi derivanti dalle comunicazioni sulle piattaforme digitali. Il manuale indica chiaramente che non si dovrebbero postare immagini, video o contenuti testuali contenenti coordinate geografiche. Tuttavia il manuale si spinge oltre, indicando anche cosa postare.
Anche il Ministero della Difesa russo ha adottato regole severissime vietando post sui da parte del personale.

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