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Pubblicato il 03/04/2018

MAVM GIAMPIERO MONTI: L’ OSPEDALE MILITARE IL CELIO E’ UNA ECCELLENZA MEDICA E PROFESSIONALE

PARMA- Riceviamo e pubblichiamo la “cronaca” di uno dei tanti ricoveri che la MAVM Giampiero Monti ha dovuto subire per le conseguenze delle gravissime ferite riportate in Somalia, il 2 Luglio del 1993.
Ecco cosa ci scrive:

Il 19 marzo mi preparavo per la 53^ volta ad affrontare i bisturi del medico.
Il mio addome ne ha passate e sofferte tante, purtroppo.
Il Sottufficiale ed il graduato del reparto di urologia dell’Ospedale Militare IL CELIO , mi hanno accolto con grande disponibilità e cordialità.
Alle nove del mattino del 20 Marzo sono entrato in sala operatoria . Scambiando qualche parola con con l’anestesista e lo staff, ho trovato ancora una volta molta delicata cortesia al punto che nemmeno mi sono reso conto che stavo per essere addormentato . Nessuna sensazione sgradevole pure al risveglio, ad operazione avvenuta. Rientrato al reparto, verso le 20 provo ad alzarmi. Non ero ancora “in forma”e la zona operata si mostrava gonfia in modo anomalo. Nel mio corpo ci sono alcuni tessuti artificiali, usati per assistere i tessuti lacerati dalle schegge, che dopo oltre 20 anni, non hanno più la tenuta iniziale. Nemmeno il tempo di chiedere qualche informazione all’infermiere e vengo raggiunto in pochi minuti dal medico di turno, il Capitano Cosolo Helga. Il versamento al fianco sinistro veniva immediatamente rilevato e con altrettanta velocità venivo raggiunto dal chirurgo e dall’anestesista. In meno di 30 minuti sono stato sottoposto ad un esame ecografico e trasferito in sala operatoria, che, nonostante l’ora, era stata attivata al completo.
Il chirurgo tenente colonnello dottor Stefano Ciancia mi ha tenuto costantemente “impegnato”, informandomi e, di conseguenza, rassicurandomi.
Il 21 marzo , passata bene la notte e la fase post operatoria, ho ricevuto la visita del direttore del policlinico brigadier generale Giacomo Mannana che, avendo saputo di quanto successo la sera prima, ha voluto sincerarsi di persona delle mie condizioni fisiche.
Il 22 marzo venivo dimesso per iniziare il recupero a casa, assistito dai miei familiari.

La sola descrizione della “cronaca” del mio post operatorio spiega con quale professionalità sono stato seguito. Il motivo del mio lungo “calvario” fatto di oltre 50 interventi, è noto a molti, ma non ai più giovani. Infatti,il primo giorno di ricovero solo il colonnello dottor Maurizio Pisapia era a conoscenza del mio trascorso e delle mie decorazioni. Il resto del personale l’ha saputo nella “fase 2”, quella dell’emergenza notturna. La loro diligenza e disponibilità,quindi, era generata solo dal rispetto della “persona”, del paziente.
Voglio ringraziare con questa lettera tutto il personale per come è stato pronto, preparato e professionale , innescando immediatamente l’ azione medica, senza la quale le conseguenze potevano essere assai gravi.
,Il Celio è un ospedale eccellente e vitale. Anche a pochi giorni dai fatti di Somalia, al mio rientro, ho trovato la stessa capoacità professionale, che in quei mesi mi ha restituito alla vita professionale e familiare. Un peccato vedere il personale militare di così alto profilo umano e professionale, impegnato anche in operazioni logistiche di minore importanza, come la distribuzione dei pasti e le pulizie, che potrebbero essere affidate ad aziende civili, “sfruttando” meglio la passione e la capacità di chi è in uniforme, medici e staff. Anche alcuni immobili , se rimessi in opera, amplierebbero la capacità di una struttura con così tante eccellenze.
Il comparto sanitario con le stellette è importante, anzi indispensabile per le forze armate, visto che sono impiegate in operazioni rischiose sia all’estero che in italia. Con un ripristino di alcune aree , il Celio, che già si distingue per la qualità medica e di alcuni presidi diagnostici e di cura, potrebbe ulteriormente migliorare la già alta capacità di intervento.

Grazie a tutti voi, sanitari del Celio.
Grazie per avermi ancora una volta restituito alla mia vita normale.
Gazie per l’amore che mettete durante il vostro servizio.

1° lgt. par. (r) giampiero monti
med arg. al valor mil.
med. oro vittima del terrorismo

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