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Pubblicato il 09/08/2017

LIBIA: LA MISSIONE ITALIANA A MISURATA CAMBIA COMANDANTE. IL 186mo “AL LAVORO”

INGRANDISCI LA FOTO DEI PARACADUTISTI A MISURATA CLICCANDO QUI SOTTO
(la compagnia del 186mo in occasione della visita del generale Graziano di qualche mese fa, ndr)

 

 


La mattina di giovedì scorso a Misurata, presso l’ospedale militare da campo italiano inquadrato nella missione “Ippocrate”, si è tenuta la cerimonia ufficiale di avvicendamento del Comandante della nostra Task Force presente da tempo in Libia. Al Generale di Divisione Fabio Polli è subentrato il Colonnello degli Alpini Marco Iovinelli.

Il Generale Polli lascia la guida della Task Force Ippocrate dopo sei mesi

Dal 22 settembre 2016, inizialmente presso l’ospedale centrale cittadino e successivamente anche presso l’ospedale da campo, i medici militari italiani hanno effettuato oltre 8.600 attività sanitarie tra visite ambulatoriali, consulenze specialistiche e medicazioni di cui 518 interventi chirurgici. Sono state effettuate in favore delle strutture ospedaliere locali, 6 donazioni di presidi sanitari per un totale di 12.435 confezioni di farmaci e 310 kit di dispositivi medici. Sono stati svolti, in questi mesi, 8 corsi didattici formativi di qualificazione specialistica e 9 attività di “Mentoring and Training” per migliorare il livello di preparazione dei medici e del personale infermieristico locale secondo le loro necessità.

IL 186mo REGGIMENTO FOLGORE GARANTISCE LA SICUREZZA
La missione impegna da 10 mesi l’Italian in Libia, dove ha realizzato l’ospedale militare con 65 medici e infermieri nell’area di Misurata per curare i feriti delle milizie.
I soldati sul posto sono complessivamente 300, di cui 135 come supporto logistico e 100 per garantire la sicurezza (quasi tutti appartenenti al 186° Reggimento Folgore). La comunicazione ufficiale al Parlamento avvenne con l’audizione dell’allora ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, e della ministra della Difesa, Roberta Pinotti, davanti alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato, che successivamente votarono a favore di una risoluzione di appoggio alla decisione del Governo.

Risoluzione dal sapore meramente politico. Perché, trattandosi di missione umanitaria, peraltro in attuazione della risoluzione 2259 dell’Onu che consente di intervenire su richiesta del governo libico, non appariva necessario un voto del Parlamento. Di fatto, comunque, a parte le operazioni delle forze speciali o di agenti segreti dell’Aise, inevitabilmente smentite e coperte da riservatezza, per la prima volta dalla II Guerra mondiale i militari italiani sono stati inviati ufficialmente sul terreno libico con regole d’ingaggio che consentono ovviamente l’uso della forza in caso di attacco. Tecnicamente umanitaria, dunque, ma politicamente e militarmente molto significativa.

Il Comando Operativo (OPCOM – Operational Command) delle forze nazionali impegnate nell’operazione è esercitato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa Comandante in Capo delle forze della Difesa (CINC DIFESA – Commander in Chief Difesa).

Il Controllo Operativo (OPCON – Operational Control) degli assetti nazionali schierati in area di operazione verrà esercitato dal Comandante del Comando Operativo di vertice Interforze (COI).

Il Comando Tattico (TACOM) è esercitato dal Comandante della Task Force Ippocrate. Il personale è soggetto al Codice Penale Militare di Pace. Marcello Di Meglio

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