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Pubblicato il 04/04/2018

MUORE ARRIGO PETACCO;: PARLO’ BENE DELLA FOLGORE E DEI SOLDATI DI EL ALAMEIN

Si è spento a 89 anni, nella sua casa di Porto Venere
Arrigo Petacco era uno storico che ha descritto alcuni aspetti della Seconda Guerra Mondiale in modo obbiettivo,nonostante avesse una estrazione culturale e le radici a sinistra.
A lui si deve in particolare una accurata descrizione della Battaglia di El Alamein ed un libro che descrive l’odissea di coloro che non accettarono l’armistizio.
Ha iniziato la sua carriera giornalistica come cronista di nera al «Lavoro Nuovo», quotidiano di Genova diretto da Sandro Pertini; successivamente fu prima caporedattore e poi direttore del quotidiano «La Nazione», quindi guidò il mensile «Storia illustrata».

Petacco portò la storia in tv e non ha mai avuto paura di affrontare argomenti scomodi “smontando” alcune bugie storiche sia sull’antifascismo che su Mussolini.
Scrittore, giornalista, saggista e sceneggiatore . Il suo ultimo lavoro, «Caporetto», è uscito pochi mesi fa. È stato autore di oltre cinquanta libri a carattere storico; da un suo romanzo biografico su Joe Petrosino fu tratto uno sceneggiato, lo stesso è avvenuto per un libro sul prefetto Cesare Mori, il «prefetto di ferro» diventato un film di Pasquale Squitieri.Nato nel 1929 a Castelnuovo Magra, nel suo lavoro di giornalista, per il quale nel 1983 ha vinto il Premio Saint Vincent, ha avuto modo di intervistare alcuni tra i protagonisti della Seconda guerra mondiale. E’ stato pure sceneggiatore di film e autore di documentari e programmi televisivi della Rai a partire dagli anni Sessanta.
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Tra i suoi libri ricordiamo «Joe Petrosino»; «Dear Benito, caro Winston. Verità e misteri del carteggio Churchill-Mussolini» (1985); «La nostra guerra. 1940-1945» (1997); «Regina. La vita e i segreti di Maria Josè di Savoia» (1998); «L’esodo. La tragedia negata degli italiani d’Istria, Dalmazia e Venezia Giulia» (1975 e 2000); «L’armata nel deserto. Il segreto di El Alamein» (2002), «Il prefetto di ferro. L’uomo di Mussolini che mise in ginocchio la mafia» (1977 e ripubblicato nel 2004, da cui è stato tratto un film); «L’uomo della provvidenza-Mussolini, ascesa e caduta di un mito» (2006); «La strana guerra. 1939-1940: quando Hitler e Stalin erano alleati e Mussolini stava a guardare» (2008); «Il regno del Nord. 1859: il sogno di Cavour infranto da Garibaldi» (2009), «La principessa del Nord: la misteriosa vita della dama del Risorgimento: Cristina di Belgioioso» (1993 e 2009), «L’ultima crociata. Quando gli Ottomani arrivarono alle porte dell’Europa» (2009).

E ancora, «Quelli che dissero no. 8 settembre 1943: la scelta degli italiani nei campi di prigionia inglesi e americani» (2011), «Eva e Claretta. Le amanti del diavolo» (2012), «A Mosca, solo andata. La tragica avventura dei comunisti italiani in Russia» (2013), «La storia ci ha mentito. Dai misteri della borsa scomparsa di Mussolini alle armi segrete di Hitler, le grandi menzogne del Novecento» (2014) e «Nazisti in fuga. Intrighi spionistici, tesori nascosti, vendette e tradimenti all’ombra dell’Olocausto» (2014). Tutti in massima parte editi da Mondadori.Tra le sue tesi più controverse, quelle riguardo l’omicidio del deputato socialista Giacomo Matteotti: Arrigo Petacco ritenne che non fu Benito Mussolini il mandante di quel delitto e lo disse pubblicamente nel novembre 2014 in una controversa intervista sul blog di Beppe Grillo, che scatenò vari dibattiti.Polemiche a parte, Petacco rimane tra i più prolifici e noti saggisti italiani del Novecento. Inoltre, ha scritto i monumentali volumi de «La seconda Guerra Mondiale» (1979), «Storia del Fascismo» (1982) e «Storia d’Italia dall’Unità ad oggi» (1987) per Curcio.Nel 1986 gli è stata conferita l’onorificenza di Commendatore, su proposta dell’allora Presidenza del Consiglio. Lascia le figlie Carlotta, consulente editoriale, e Monica, caporedattore del Tg2.

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