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Pubblicato il 03/04/2016

NOTIZIE DALL’ANPDI DI PORDENONE: UN LEONE DELLA FOLGORE IN SEZIONE

Luigi Bertagna, ci invita a “non dimenticare”

del Par. Daniele Ambrogi
Segretario della Sezione A.N.P.d’I. di Pordenone


Non dimenticare il passato per non correre il rischio di non saper da dove proveniamo. E’ questo il messaggio che si è voluto trasmettere con l’incontro organizzato dal Gruppo di Rauscedo e di San Martino al Tagliamento dell’A.N.A.
Proprio per questa occasione,il reduce veronese di El Alamein, Lugi Bertagna, accompagnato dalla signora Luigina Faion, vedova del nostro reduce scomparso nel 2012,ha visitato la sezione di Pordenone, dove il suo fraterno amico, oltre a essere stato tra i fondatori era presidente onorario, durante la visita il presidente della sezione Alessadro Ferrari ha donato al “ragazzo della Folgore” un quadro raffigurante il Sacrario di El Alamein e ringraziandoci del gesto,Bertagna, ci ha invitato a vederci il giorno dopo per la serata organizzata nel segno del ricordo dei reduci.

Non facendoci sfuggire l’invito,oggi (n.d.r. 02/04/2016) , abbiamo partecipato alla serata “per non dimenticare” promossa dal Generale in riserva Roberto Rossin e condotta dallo scrittore Prof. Umberto Massaro autore del libro “da Pordenone e da Vialeggio sul Mincio a El Alamein” dove vengono ripercorse le storie dei reduci paracadutisti Piero Di Giusto e Luigi Bertagna conosciutisi a Tarquinia e diventati fratelli inseparabili durante la guerra,la prigionia e rimasti tali anche durante le loro vite.
Durante l’incontro svolto nella meravigliosa cornice della Cantina Pitars di San Martino, il Gen. Rossini ha ripercorso tutta la storia dell’alleanza italo-tedesca sino alla campagna d’Africa e alle Battaglie di El Alamein, a chiudere l’incontro, davanti alla platea composta dagli alpini e dai paracadutisti delle sezioni A.N.P.d’I. di Pordenone e Nord Friuli, sono stati i racconti di Bertagna dove ha parlato dell’esperienza con Piero Di Giusto in prima linea, agli assalti guidati dal comandante del 185° Artiglieria Paracadutisti Cap. Zingales, della prigionia e delle 3 evasioni, dei compagni che non sono tornati e delle visite fatte ai familiari di questi una volta tornato in Italia.
Le parole di Luigi, hanno scosso in noi gli animi, facendoci tornare a casa impreziositi dalle sue parole, riflettendo veramente si gesti compiuti da quei ragazzi giovanissimi che con onore si sono scontrati contro forze molto più organizzate e massicce senza arrendersi, rimanendo uniti e coesi sempre sino alla fine nel grido di “Folgore”!
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