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Pubblicato il 11/01/2018

PALOMBARO DEL COMSUBIN NEGLI USA AIUTA UN UFFICIALE IN DIFFICOLTA’ E ARRIVA LO STESSO AD UN PASSO DAL PRIMO

Corriere della Sera
sezione: Cronache italiane – Interni data: Giovedì 11 Gennaio 2018 – pag: 21

Emanuele, il palombaro altruista Aiuta un collega, addio record negli Usa
di Agostino Gramigna
Sarebbe entrato nella storia della Marina americana: «Mia mamma mi ha insegnato così»

Carl Brashear lasciò le pianure del Kentucky, dove era nato, per entrare nella Marina. Il suo sogno era indossare la divisa. Ci volle un po’ di fortuna ma in breve divenne Primo capo palombaro. Il migliore di sempre del suo Paese, nonostante il razzismo all’interno del Corpo militare: Carl era afroamericano. La sua storia fu raccontata nel film L’onore degli uomini con Robert De Niro.

Il palombaro italiano, Emanuele Lo Schiavo, 34 anni, nato a Sapri (Salerno), il film lo aveva visto da ragazzo. Rimase impressionato. Ma mai avrebbe immaginato che un giorno proprio al suo mito Carl avrebbe potuto togliere un primato, quello di essere il miglior palombaro della storia della U.S. Navy. Record sfumato per uno 0,002 di punto, una misera frazione di numero. È successo in Florida, dove l’italiano ha preso parte al corso di tutti i palombari delle forze militari statunitensi. A tradirlo, un gesto di altruismo: anziché puntare dritto nella prova di nuoto in mare aperto s’è fermato per aiutare un ufficiale in difficoltà. Lui minimizza: «Mia mamma mi ha insegnato che si aiuta sempre chi ha bisogno».

Lo Schiavo è un palombaro uscito dal Raggruppamento dei Subacquei e Incursori (Comsubin) di La Spezia. Dove si addestrano e si formano palombari come ce ne sono pochi nel mondo, perché sono capaci di scendere negli abissi fino a 300 metri. Lo scorso anno partecipa alle selezioni che danno l’accesso al «corso dei corsi» negli Stati Uniti che richiama i palombari di tutti i corpi delle forze armate del Paese. Le prove sono durissime. Ogni settimana qualcuno se ne ritorna a casa. Fino all’appuntamento conclusivo, a Panama City Beach, in Florida, dove arrivano in 29 (quattro gli stranieri).

Lo Schiavo si trasferisce lì per sei mesi e porta con sé tutta la famiglia, moglie, figlio di due anni e sua madre che gli ha inculcato la passione per il mare. Ogni prova ha un punteggio. Riesce a ottenere ottimi risultati nella corsa, nel sollevamento pesi, nelle immersioni e nelle prove di resistenza psicologica. Tanto che alla fine sarà premiato come primo dei 29. Ma qui inizia un’altra storia.

Con il punteggio che stava ottenendo sarebbe potuto diventare il miglior palombaro della storia americana. Durante la traversata in mare aperto nella baia si accorge che un ufficiale è in grossa difficoltà. Probabilmente non ce la farà a finire la prova e sarà escluso dal corso. L’italiano ritorna indietro, lo prende sulle spalle e lo porta per un miglio fino al traguardo. Il tempo cronometrico è buono, l’ufficiale è salvo. Lo Schiavo invece perde il record per un niente, 0,002 punti. Il giorno della premiazione, davanti a tutti gli americani, riceve la notizia da un Generale: «Non sei diventato il migliore di sempre per pochissimo».

In questi giorni è uscito il bando di concorso per l’iscrizione all’Accademia di Livorno. Il palombaro italiano spera che molti altri giovani possono seguire il suo percorso. Lo Schiavo ha già preso parte a diverse operazioni internazionali (come lo sminamento nelle acque libiche). Con il brevetto ottenuto in Florida potrà partecipare alle operazioni militari americane. E fare ritorno in quella baia dove attaccata a una parete ha potuto ammirare la medaglia d’oro di Carl Brashear.

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