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Pubblicato il 14/12/2017

PAOLO NESPOLI E’ RIENTRATO SULLA TERRA

L’astronauta dell’ESA Paolo Nespoli è rientrato a Terra questa mattina dopo 139 giorni nello spazio. Il viaggio verso casa dalla Stazione Spaziale Internazionale ha richiesto di passare dai 28.800 km/h di crociera all’arresto finale in appena tre ore.
Nespoli ed i membri dell’equipaggio Randy Bresnik, della NASA, e Sergei Ryazansky, di Roscosmos, hanno toccato terra, nella steppa kazaka, alle 09:37 ora italiana (08:37 GMT).
La navetta Soyuz MS-05 ha sopportato le sollecitazioni della discesa e dell’atterraggio come previsto: il suo scudo termico ha raggiunto i 1.600 gradi durante il rientro in atmosfera, mentre all’interno della navicella gli astronauti hanno sperimentato fino quattro volte il proprio peso corporeo.
A 10 km di altitudine i paracadute si sono aperti, prima che i retrorazzi fornissero la frenata finale prima di toccare terra.
Durante la missione di cinque mesi, Paolo ha orbitato la Terra 2.224 volte, per 94 milioni di chilometri.
La terza missione e la terza visita alla Stazione Spaziale per il nostro atsronauta con 313 giorni complessivi di permanenza nello spazio, al secondo posto per un astronauta ESA dopo Thomas Reiter.

ESA informa che sono stati portati a termine 90 esperimenti , nella missione denominata Vita, acronimo di Vitalità, Innovazione, Tecnologia ed Abilità.

ESPERIMENTI PER ANDARE AD ABITARE NELLO SPAZIO

Anche il suo corpo è stato oggetto di ricerca: i suoi occhi, i suoi mal di testa, gli schemi di sonno e le abitudini alimentari sono stati monitorati per comprendere meglio come l’uomo si adatti alla probabile futura vita nello spazio. Le annotazioni della temperatura corporea, gli esercizi muscolari e abbondanti campioni di sangue e di saliva completeranno il quadro e prepareranno l’uomo per future missioni e lunghissime permanenze lontano dalla Terra.
Dall’orbita a circa 400 km sopra il pianeta, Nespoli ha inviato i comandi ad un robot umanoide in Germania per riparare tre pannelli solari danneggiati su un terreno marziano simulato, mostrando come astronauti e robot lavoreranno insieme nelle future missioni planetarie.

La prossima missione ESA sarà nell’estate del 2018.-

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