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Pubblicato il 11/04/2018

PARACADUTISTA DISPERSO A TAKROUNA : LA FAMIGLIA VUOLE TROVARLO

PARMA- Reginaldo Antonetti, nato a Celano il 19 luglio 1918 è stato dichiarato ufficialmente disperso a Takrouna, in Tunisia ( sopra la stele in memoria dei Caduti della Folgore, a Takrpuna) . I discendenti della famiglia hanno deciso di provare a rintracciarne le spoglie, con una ricerca estesa tra Italia e Tunisia. Antonetti faceva parte del decimo reggimento Arditi ed era uno dei combattenti della 103 compagnia impegnata sul fronte dell’Africa settentrionale. Il 21 aprile 1943, a Takrouna, in Tunisia, si persero le tracce di Antonetti, che era decorato con la medaglia d’argento.
La mamma, Anna Matilde Mercuri, nel 1945, inviò una lettera al ministero della Guerra per conoscere la sorte del figlio, ma non arrivarono risposte. Oggi la ricerca è ripartita. Un lavoro che si sta portando avanti con varie visite negli archivi di Stato dell’Aquila, di Chieti, tra i siti ufficiali del Ministero, nei diari di alcuni sopravvissuti. «Ci auguriamo che la ricerca porti i suoi frutti», dicono i familiari, «e soprattutto riporti, come avvenuto già in tantissimi casi, le spoglie di Reginaldo”.

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LA STORIA DEL X REGGIMENTO ARDITI

Nel maggio 1942 vennero costituiti il Gruppo Formazioni “A”, composto da personale italo-arabo, ed il I Battaglione speciale arditi. Questo venne costituito il 15 maggio su tre compagnie, ognuna specializzata su una modalità di infiltrazione in territorio nemico: la 101ª Compagnia arditi paracadutisti, 102ª Compagnia arditi nuotatori (poi da sbarco) e 103ª Compagnia camionettisti
La sede era a Santa Severa, vicino a Roma ed il 1º agosto vi confluì il I Battaglione speciale arditi quale sua prima pedina operativa. L’11 agosto successivo iniziò l’addestramento del II Battaglione. Il 15 settembre finalmente l’unità assume la denominazione di X Reggimento arditi e venne posta al comando del colonnello Renzo Gazzaniga, medaglia d’argento e due di bronzo al valor militare.Le pattuglie del X Arditi, insieme a quelle degli Arditi distruttori della Regia Aeronautica, vennero impiegate in oltre 20 missioni in nordafrica e, dopo lo sbarco statunitense, in territorio siciliano. Il primo aviolancio fu effettuato il 14 gennaio 1943 sull’aeroporto di Algeri, con al comando il sottotenente Leo Zoli. Il 12 febbraio un Savoia-Marchetti S.M.82, decollato dalla base di Decimomannu, paracadutò una pattuglia, al comando del tenente Giovanni De Totto, nei pressi del ponte di Beni Mansur, sulla linea ferroviaria Algeri-Setif-Costantine. Gli 11 incursori, in tre notti di marcia, raggiunsero il ponte in ferro ed nella notte del 16 ingaggiarono la guarnigione: mentre una parte degli arditi sosteneva un’azione a fuoco diversiva, il resto minava il ponte, facendolo saltare. De Totto, gravemente ferito, ordinò di essere abbandonato; catturato dai francesi, venne curato e quindi internato, rientrando in Italia a guerra finita e stessa sorte toccò agli altri arditi . De Totto fu poi eletto deputato con il Movimento Sociale Italiano –

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