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Pubblicato il 02/06/2018

PARATA DEL 2 GIUGNO: MILITARI PROFESSIONISTI. COMMENTATORI TV DILETTANTI E SGRAMMATICATI

foto cortesia SMD E SME
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ROMA- Ancora una volta il pubblico assiepato ai Fori Imperiali ha accolto a Roma con lunghi e ripetuti applausi di stima le nostre Forze Armate. Lo stesso hanno fatto idealmente anche da casa l’altra decina di milioni di persone che hanno seguito la sfilata militare alla televisione, (parlo per me, ma penso di rappresentare il 99% degli spettatori). Quei “signori” che hanno sfilato oggi, con le loro stellette e la fierezza del portamento, rappresentano l’Italia “che ci crede”. Quella migliore. Mi rappresentano.

Rappresentano anche i nostri quattrocentomila lettori. Quelle uniformi sono il simbolo vivente della difesa di quella sovranità nazionale per cui hanno giurato (la frase non è mia, ma del generale di corpo d’armata Marco Bertolini).

Perfino i politicanti sul palco mi sono sembrati più simpatici, oggi mi sono illuso,ammorbidito dagli inni, dai tricolori, dalle Uniformi che mi danno sicurezza, che forse, con l’esempio di chi stava sfilando, si vergogneranno a tal punto che troveranno soluzioni per uscire da questo inferno delle città invase, sporche, derubate, angariate, corrotte.

Durerà poco il mio buonumore, ma almeno oggi ho sentito quella emozione che mi nasce quando mi ritrovo idealmente con chi fa sul serio.
Già; oggi era la giornata del NOSTRO Tricolore ( nostro e forse non dei “civili” in tribuna vip ): vederlo sfilare portato dai Militari vale la giornata. Perfino indossato dai sindaci che non c’entrano nulla con la sfilata, non mi ha irritato. Perfino quel coglione di primo cittadino in maniche corte, scarpette e bu jeans, non mi ha fatto venir voglia di cambiare canale.

Il palco pieno di politicanti . Li ho visti mentre si stringevano sorridenti le mani che poche ore prima scrivevano insulti a 360 gradi o che erano infilate in tasca, giacca sbottonata, durante un alzabandiera la scorsa settimana. Oggi ho sperato di aver voltato pagina. Durerà un giorno, lo so.

Ci meritiamo le Forze Amate? Lo scrisse la Maggioni parlando dela Folgore in Afganistan. Noi si. Quelli che ne parlano, che ne scrivono,che le seguono, che le appoggiano, si. Noi paracadutisti in congedo che per la Folgore ci faremmo sparare, si. Non se le meritano di sicuro i politicanti incompetenti, che sono tanti. E non se le meritano gli sgrammaticati, dilettanti e ignoranti commentatori della televisione nazionale che han fatto una cronaca balbettante,imprecisa, spezzonata, fuori tempo ( davano il nome di un volto VIP inquadrato dalla regia mentre passava un maresciallo di una banda. Tutti hanno pensato che fosse un generale di Brigata aerea) .

Dilettanti distratti e impreparati. Le prove notturne dovrebbero farle anche loro. Che senso ha avuto ottenere una ottima sfilata, se viene descritta da una coppia di dilettanti da partita di calcio provinciale?
Due cultori del”assolutamente” e del “grandi professionisti” , rivolto a chiunque facesse più del nodo alla cravatta. Hanno liquidato con tre-parole-tre il Tricolore di El Alamein che abbiamo donato alla MOVM Gianfranco Paglia. Hanno Liquidato con frasi lette su qualche blog di softair gli incursori del Nono: “loro vanno nella direzione della tradizione degli arditi”.
Testuali parole. Ricordo qualche cronaca con l’ assistenza del generale alpino Focari, l’inventore del giornalista “embedded”, aggregato ai reparti.
Grazie Sassari, per avere cantato il Vostro trascinante inno, che i commentatori CEPU nemmeno hanno sottolineato. Grazie Tuscania per avere urlato FOLGORE!, grazie BRIGATA FOLGORE e grazie luogotenente Tresoldi, per la splendida riuscita di un lancio perfetto ed un atterraggio al centimetro davanti alle tribune. Grazie all’artigliere paracadutista che ha collaborato a raccogliere il tricolore della Folgore: sbarbato, composto, sguardo e volto attento, fisico in perfetto ordine.
Grazie Gruppo Sportivo Paralimpico Difesa. Parliamo poco di Voi, forse, ma sappiate che quando vi vediamo, siamo orgogliosi del Vostro esempio. E’ come leggere un bel libro che parla di lealtà e coraggio.
Concludo con un invito alla RAI: fate provare ai vostri cronisti la telecronaca delle prove notturne. Le Forze Armate vanno raccontate bene. Non chiediamo con amore, perchè sappiamo bene da che parte stanno i vostri dirigenti ed il 98 per cento dei vostri giornalisti, ma almeno attenetevi alla professionalità che impongono l’Ordine dei Giornalisti ed il vocabolario Zanichelli.


tresoldi

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