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Pubblicato il 10/08/2020

QUEL BALLETTO HA ROVINATO IL GIURAMENTO ? BOTTA E RISPOSTA


Riportiamo l’intervento di un Ufficiale che è stato pubblicato su alcuni giornali del Veneto e che rispecchia perfettamente il nostro pensiero :

Mattino di Padova
sezione: PROVINCIA data: 10/8/2020 – pag: 13

Il giuramento dei Sottufficiali della Marina Militare, a Taranto, si è svolto l’altro ieri, sotto la guida della comandante della Scuola, che è una donna, e s’è concluso con un cenno di balletto. Questo vuol dire buttare tutto in vacca. Non sono d’accordo che sia giusto o sia lecito o sia possibile buttare tutto in vacca. Ci sono settori del servizio pubblico, reparti militari, scuole, cerimonie in cui non si deve e non si può derogare dalle regole. Nessuno dica che sto sostenendo la tesi d’infliggere una dura punizione a quella ufficiale, tenente di vascello, che ha guidato i plotoni schierati davanti a lei a ballonzolare (delicatamente, sia chiaro) al ritmo di una canzone ora in voga. Dico soltanto che quell’ufficiale, quella ufficiale non doveva guidare quella cerimonia. Vedo che colleghi opinionisti che stimo la pensano diversamente. Qualcuno sostiene addirittura che sarebbe buona cosa concludere sempre i giuramenti militari ballando e saltando. Poi però leggo i loro articoli e capisco che non hanno fatto il servizio militare. Non ne sanno niente. Il giuramento di cui parlano è per loro come una festa di matrimonio o una festa di laurea. Si balla al matrimonio e alla laurea? Sì. E allora balliamo al giuramento militare. È così che va tutto in vacca. Io, uomo del Nord, ho fatto la Scuola Ufficiali a Lecce, e a Lecce ho prestato il giuramento. Eravamo duemila allievi ufficiali. I nostri genitori eran venuti da tutt’Italia per vederci giurare (non i miei, contadini veneti, inchiodati alla terra). Non era soltanto una tappa militare, era anche una tappa biografica e famigliare: i loro figli maschi, raggiunti i vent’anni, non erano più figli della famiglia, ma erano figli della patria, alla quale, alle sue leggi, alla sua Costituzione, giuravano fedeltà. Diventavano soldati. I genitori si commuovevano, perché le nostre vite, la nostra e la loro, facevano un salto in avanti, la nostra verso la maturità, la loro verso la morte. Eravamo schierati per compagnie e per plotoni, ci spostavamo in blocco con esattezza geometrica, le fanfare ci guidavano. Cosa sarebbe successo se, alla fine della cerimonia, ci fossimo messi a ballare, al ritmo della canzone in voga allora, che diceva “Marina Marina Marina / ti voglio al più presto sposar”? L’effetto della cerimonia si sarebbe disintegrato, noi non ci saremmo sentiti ufficiali, la scuola militare ci sarebbe parsa una balera, e insomma tutto sarebbe andato in malora. Non si fa. Tutte le manifestazioni sotto le armi devono seguire ritmi e tempi e traiettorie prefissate. È così che si inculca la disciplina. Questa comandante della gloriosa Scuola Sottufficiali della Marina sarà bravissima, non dico di punirla, non dico nemmeno che bisogna sospettare di lei perché è donna, ma dico che ha rovinato questo giuramento, e bisogna evitare che ne rovini altri. Nel balletto la comandante e i marinai muovono leggermente le spalle e il sedere. Ma il giuramento si presta col cervello e col cuore, non con altro.


La risposta dello studio legale della Tenente

LA NAZIONE LA SPEZIA pag. 4
«Il balletto? Solo per il morale delle reclute»

Parla la giovane tenente di vascello sotto inchiesta per un video finito sul web. «Non volevo creare un danno d’immagine alla Marina»
LA SPEZIA «Lungi da me l’idea di voler arrecare un danno d’immagine dalla Marina Marina; nel dare vita in forma improvvisata al momento conviviale in caserma, il mio unico intento è stato quello di rinfrancare lo spirito di tante giovani reclute sottoposte all’isolamento forzato dal resto del mondo a causa dell’emergenza Covid, compresa la mancata possibilità di avere al fianco i genitori e gli affetti in un momento importante e di snodo della loro vita militare, quello del giuramento di fedeltà alla Patria». Questa, in sintesi, la versione dei fatti data all’avvocato Giorgio Carta dalla giovane tenente di vascello della Marina Militare finita sotto inchiesta – e sottoposta a procedimento disciplinare – per il ‘balletto’ al termine della cerimonia di fine-corso dei volontari in ferma prefissata di un anno, di cui è stata comandante, nella caserma di Taranto. Lei, per protocollo, non può rilasciare dichiarazioni. L’avvocato sì. Lo approcciamo, anche per sdrammatizzare, con un battuta: in caso di trasferimento alla Spezia c’è chi, vicino alla Marina Militare, accoglierebbe il tenente di vascello a braccia aperte: quel video suscita simpatia per la forza armata… «Per me, sinceramente, quel video è una risorsa per l’immagine della Marina. Non c’è dubbio che la sua diffusione sia avvenuta a totale insaputa della mia assistita. Ciononostante, è diventato di dominio pubblico, quindi è bene che se ne conoscano genesi e intento: un’iniziativa personale, un modo per cementare lo spirito di corpo al termine di un evento a porte chiuse di tante giovani reclute lontane dagli affetti familiari, senza mai aver fruito della licenza durante la durata del corso, private della consueta giornata da trascorrere insieme ai parenti dopo il giuramento». L’ufficiale ha disinnescato il risentimento? «Non mettiamola cosi. L’ufficiale ha festeggiato un’amicizia con i propri sottoposti che è nata in caserma ed è destinata a segnare la loro vita». C’è l’ accusa di violata consegna… «Nessuna violazione, nessun dispendio economico per lo Stato: avendo protratto per nemmeno tre minuti un’adunata di militari già implotonati» In assetto armato… «I moschetti fanno solo scena: sono scarichi». Lei è fra gli avvocati più gettonati nella difesa dei militari. Come le è parsa la reazione istituzionale? «Sorprende che la scala gerarchica, per fatti assolutamente inoffensivi per il prestigio della Marina abbia ritenuto di avviare addirittura un procedimento per la consegna di rigore: la più grave delle sanzioni di corpo, riservata a comportamenti di massimo allarme-discredito». Alla stregua di un delitto? «Sì, sorprende che in luogo dei 90 giorni di solito preventivati per questo tipo di procedimenti procedimenti disciplinari, siano stati concessi 30 giorni, di cui solo 10 per presentare memorie difensive». Cosa scriverà? «Innanzitutto che voglio conoscere quali sono le consegne asseritamente violate e poi che la mia assistita respinge tutte le accuse di avere leso l’immagine della Forza armata. Anzi, ció che mi ha colpito più di tutto è lo sgomento dell’interessata per l’imprevista reazione della scala gerarchica, anche in considerazione di un fatto preciso». Cioè? «Che la stessa Marina militare ha pubblicato pochi anni fa un analogo video musicale, molto bello e commovente per me che amo le forze armate e che ancora è visibile in rete con tanto di logo ufficiale dell’Istituzione. Dai commenti si intuisce che è molto apprezzato da tutti per il suo significato goliardico e aggregante». Corrado Ricci

SAVIANO: COMPRENSIONE ED ELOGI. LORO SALVANO I CLANDESTINI IN MARE

Sulla vicenda Roberto Saviano dice che quel video dei marinai danzanti è bellissimo. Rende gli uomini e le donne in divisa molto “normali” e poco “marziali”. Pertanto la tenente di vascello che ha scelto quel balletto va pubblicamente elogiata. “Chiedo al Comandante Giuseppe Cavo Dragone – scrive Saviano su Repubblica – di smentire le voci punitive dando una nota di encomio perché quella danza fatta in caserma ha raccontato l’umanità dei soldati, ha fatto vedere alle migliaia di persone che hanno condiviso il video che si tratta di ragazze e ragazzi con voglia di vivere, sorridere vivere”.

“La Marina Militare – scrive – ha avuto un ruolo determinante nel salvare moltissime vite nel Mediterraneo, ha sempre dialogato con le Ong che soccorrevano vite. I salvataggi della Marina sono vanto della nostra storia militare recente che governi e ministri scellerati hanno cercato di limitare, vincolare, fermare. Questa danza mi ha ricordato questo impegno umanitario…”.

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