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Pubblicato il 12/04/2018

RASSEGNA STAMPA: LA GAZZETTA DI REGGIO EMILIA PARLA DEI PARACADUTISTI E DELLA BFU

Gazzetta di Reggio
sezione: CRONACA data: 12/4/2018 – pag: 03

Paracadutisti, il trasloco potrebbe slittare

Paolo Haim dell’associazione Bfu: «Era previsto a maggio, ma è probabile che ci sia un rinvio»

di Luciano Salsi
REGGIO EMILIA
La data del trasloco non è certa, ma la realizzazione dell’Arena Eventi al Campovolo richiederà il trasferimento preliminare dell’hangar utilizzato dai paracadutisti dell’associazione sportiva dilettantistica Body Fly University. «Quando ce ne fu data comunicazione – riferisce il presidente Paolo Haim – non ne fummo affatto felici. Dopo qualche discussione, però, siamo arrivati a un accordo operativo con la società Aeroporto, dalla quale abbiamo ricevuto in subconcessione l’area che utilizziamo. Quindi siamo in attesa che i lavori siano avviati sotto la direzione dell’ingegnere Sacchetti. L’inizio è stato preannunciato per maggio, ma è probabile che ci sia un rinvio, dal momento che deve ancora essere terminata l’ispezione sul terreno in cui si sospetta la presenza di ordigni bellici, essendovi stati trovati elementi ferrosi. Lo sminamento, infatti, era stato fatto da molto tempo su gran parte del Campovolo, non sull’area marginale acquisita negli anni Sessanta, che si trova ad Est al confine con Villa Curta, nella quale sarà spostato di 300 metri il nostro hangar. Noi ci limiteremo, dopo avere fornito i dati tecnici necessari, a controllare tramite un professionista che abbiamo nominato. Ci andrebbe bene che il trasloco avvenisse in agosto, quando sospendiamo l’attività. Il manufatto è completamente smontabile. Una volta realizzata la nuova base di cemento, basterà rimontarvelo sopra». L’associazione Bfu ha trasferito la sede da Cremona a Reggio nel 2001. Dispone di un hangar d’acciaio di 30 metri per 25 con annessi uffici e monoblocchi. Vi è ricoverato un monomotore a turboelica Caravan 208, che trasporta fino a quattordici paracadutisti per i tanti lanci a cui assistiamo levando gli occhi al cielo. Gli associati sono più di mille, provenienti da tutto il Nord Italia, fra i quali un centinaio di reggiani. Ci sono i licenziati dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile), che usano il paracadute planare di forma rettangolare per i lanci sportivi a caduta libera, gli allievi che seguono i corsi e coloro che impiegano il paracadute tondo tipicamente militare ad apertura automatica. Fra gli iscritti si annoverano civili, ex-militari e militari.

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