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Pubblicato il 09/03/2018

RAZZISTI SARETE VOI – PARTE SECONDA di Corrado Corradi

Rilancio quanto ho evidenziato nel precedente articolo circa il razzismo di risulta che alberga nella mente dei migranti clandestini che atterrano sulle nostre coste, e sottolineo: quella forma di razzismo veicolata dalla maggior parte dei clandestini che ci considerano cosi’ cattivi per il nostro passato di schiavisti e colonizzatori tanto da metterci continualmente in mora e pretendere una sorta di risarcimento quantificabile nell’estesa accoglienza senza se e senza ma, sottende un razzismo etico che, proprio perché si basa sull’etica, é ben più pericoloso del razzismo espresso da cialtroncelli di quartiere che valutano le persone sulla base del colore della pelle o della provenienza.

C’é sempre stato e sempre ci sarà un imbecille che esprime un pensiero razzista di bassa lega e identifica il napoletano o il siciliano come terrone o, peggio ancora, mangiasapone, e considera il negro un subumano; tuttavia tale forma di razzismo, pur insopportabile, non ha mai prodotto gravi conseguenze se non in quelle società (spesso protestanti), prive di riferimenti cattolici, che partoriscono sette analoghe al famigerato KKK; ma in Italia, ove Santa Romana Chiesa ha improntato di se la società non ci sono mai stati gravi episodi.

Diverso e più pericoloso é il razzismo etico, quello che ha permesso gli annegamenti della Vandea, i pogrom, i campi di concentramento e gli stermini di ebrei e armeni e che viene cosi’ ben interpretato dai centri sociali.

Ma ritorniamo al dunque, chi ha avuto modo, pazienza oppure curiosità di intrattenersi con i capannelli di clandestini (specie quelli mossi dalla fregola della militanza islamista) sa che quel che tra di loro si dicono su di noi «occidentali» é speculare ai commenti che si scambiano i razzisti del quartiere, ma con una pericolosa aggiunta: l’astio derivante da un forte sentimento reanscista nei confronti dei vecchi e ormai logori ex dominatori : noi.
Nelle comunità di militanti islamisti, oltre all’astio derivante dal revanscismo alberga un fattore moltiplicatore del sentimento razzista: il razzismo religioso, derivante dalla convinzione che noi siamo debosciati e che loro invece sono i prescelti, chiamati a purificare il mondo con la loro religione.
Insisto: smettiamola di autoaccusarci di razzismo e stiamo attenti a quel che pensano e dicono di noi le varie comunità di immigrati clandestini, specialmente se sono islamisti*, ne ascolteremmo delle belle!

* intendendo con il suffisso «isti» gli islamici militanti attivi.

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