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Pubblicato il 08/12/2018

ROBERTO ZANDA- PARACADUTISTA IN CONGEDO- NEL DESERTO CON GLI ARTI AL TITANIO

Roberto “Massiccione” Zanda, HA partecipato a maratone estreme in tutto il mondo. La sua ultima avventura lo ha visto sopravvivere al deserto ghiacciato del Canada durante la Yukon Artic Ultra, maratona in solitaria dove il termometro scende fino a -50 gradi: ha perso mani e piedi a causa del congelamento.

Zanda ha affidato alle pagine di un libro, scritto da Salvatore Vitellino, la storia di quella vicenda,e della sua vita,
Zanda ha un passato nella Folgore e le sue avventure sono state seguite passo passo dal comando militare dell’Isola. “Il generale mi aveva detto di preparami al meglio – racconta Massiccione – ricordo bene le sue parole: ‘stai attento, il freddo non perdona’. Malgrado le cose non siano andate bene, la rifarei, forse con una preparazione diversa”.

480 chilometri tra le nevi canadesi dove ha perso l’orientamento rimanendo 12 all’aperto con temperature polari, gli si sono congelati mani e piedi, poi amputati. Oggi ha protesi tecnologiche fornite dalle Officine Ortopediche Adelaide di Torino e grazie a questi nuovi arti ha già progettato di tornare a correre ad aprile 2019 nel deserto della Namibia. Nei prossimi mesi, la sua esperienza diventerà un progetto itinerante con corsi motivazionali.

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