Pubblicato il 28/04/2016
SARANNO I BERSAGLIERI ITALIANI A PROTEGGERE IL CANTIERE DELLA DIGA DI MOSUL
ANTEFATTO
Il governo di Baghdad vuole riparare la diga di Mosul e per questo ha chiesto un prestito alla Banca mondiale per la loro messa in sicurezza . Unica azienda a presentarsi e vincere la gara d’appalto è stata la azienda Trevi spa di Cesena, per un importo inferiore a 300 milioni di dollari.
CONTRATTO NON PIU’ APPETIBILE : MENO DI TRECENTO MILIONI
Originariamente il premier aveva pronosticato 2 miliardi , tra twitter e Porta a Porta. La modestia della commessa è dovuta al fatto che non si tratta più di debellare la minaccia di un disastro idrico tra il Tigri e l’Eufrate, il cui bacino artificiale viene alimentato dalle montagne del Kurdistan ora a secco, ma di consolidare la struttura con inoculazioni di materiali idonei e successivamente riparare una paratia difettosa.
Qualche analista si chiede quanto volontaria sia stata la partecipazione della società a questa impresa.
Da metà aprile sono in corso i sopralluoghi per i lavori che i tecnici realizzeranno con le maestranze locali in “condizioni non permissive”, come lo stato maggiore difesa ha ribattezzato le operazioni in quell’area, viso che a pochi chilometri c’è la prima linea dell’Isis.
L’azienda italiana potrà contare sulla sicurezza garantita da militari italiani: un battaglione di bersaglieri, assistiti da elicotteri da combattimento , carri armati e semoventi, cui di aggiunge il personale di supporto, l’intelligence e i peshmerga curdi che già hanno difeso adeguatamente la struttura e che sono stati rassicurati dai nostri militari circa la possibilità di struttare la loro presenza per addestrarli.
800 SOLDATI ITALIANI A ERBIL
In questo momento operano già 800 addestratori, ovvero il contingente straniero più numeroso tra quelli presenti a Erbil . Costo dell’operazione, la cui durata prevista è di un anno e mezzo, almeno 50 milioni l’anno, senza considerare spese di trasporto e quelle di combattimento, stimate dieci volte tanto. Il doppio della commessa vinta.
MINISTRO DELLE RISORSE IDRICHE E DIRETTORE DELLA DIGA SONO SCETTICI
Riad Ezziddine, direttore della struttura dichiara che la diga non è in pericolo né instabil.Riad ,durante l’occupazione da parte dello stato islamico, è rimasto al suo posto. Isis non ha mai dichiarato né ha mai iniziato a distruggere la diga.
Il ministro delle Risorse idriche Mushsin Al Shammary ha dichiarato recentemente: “Non abbiamo bisogno di truppe straniere per salvaguardare gli impianti e chi ci lavora,”.
LA SICUREZZA DELEL AZIENDE AFFIDATA A CONTRACTOR
Sembra che ad occuparsi della difesa alla persona dei tecnici e operai della Trevi saranno i contractor della britannica Pilgrims. Tutte le aziende straniere in Iraq si servono di contractors. La americana Falcon Security , ad esempio ,che si occupa anche la guardia del corpo del presidente e del premier curdo: Masoud Barzani (anche a capo del Pdk) e suo cugino Nechirvan Barzani, ha 2500 uomini in teatro.
Nel caso dell’Italia, invece, sembra che i politici gradiscano la ” privatizzazione dell’esercito” , messo a disposizione di aziende private, come nel caso dei due fucilieri contesi con l’India.