OPINIONI

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Pubblicato il 21/10/2015

SCAFISMO DI STATO: ARRIVANO CON LA MARINA MILITARE VENGONO LIBERATE DAI CIE E LE VANNO A PRENDERE I PAPPONI NIGERIANI.

Il Dente Avvelenato

PARMA- Una storia esemplare dello scafismo di Stato e degli effetti del buonismo a spese dei cittadini: Nella mattinata di ieri, a Bari e a Matera, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro nigeriani, per associazione per delinquere finalizzata alla tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù, ingresso e permanenza illegale nel territorio nazionale aggravato dalla trans-nazionalità e favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
L’ago nel pagliaio ( sono migliaia i casi identici , non censiti dal ministero dell’interno,ndr) è rappresentato da una ragazza nigeriana che assieme ad altra un’altra minorenne, era stata reclutata nel proprio paese con la promessa di raggiungere l’Italia facilmente e senza pericoli. I nigeriani hanno fatto pagare 30.000 euro cadauna. Le ragazze hanno raggiunto l’Italia dalla Libia attraversando il canale di Sicilia a bordo di una imbarcazione della Marina Militare Italiana, sulla quale i papponi contavano per economizzare sulle spese ed aumentare il guadagno,oltre che avere la certezza del loro arrivo senza pericoli e con assistenza di prima classe. La ragazza, una volta giunta a Taranto, dopo essersi stata lasciata senza alcun controllo nel Centro di Prima Accoglienza, era attesa dalla pappona di riferimento, ricevendo le indicazioni per raggiungere Bari, dove, dopo pochi giorni, è stata costretta a prostituirsi dagli latri neri che hanno messo inpiedi il traffico anche grazie all’aiuto di stato . L’indagine ha soperto l’acqua calda: l’esistenza di una organizzazione transnazionale, con base in Nigeria, con collegamenti in Niger e Libia, e alcuni soggetti, della medesima nazionalità e residenti in Italia, in questa ed altre province, che dopo aver reclutato ed organizzato il viaggio verso l’Italia delle ragazze le sfruttavano avviandole alla prostituzione, con il grande aiuto gratuito della marina militare italiana .

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