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Pubblicato il 02/01/2020

SICILIA: ARRIVANO I TAGLIAGOLE ISLAMICI SUI BARCONI E SULLE NAVI DELLE ORGANIZZAZIONI PRIVATE

PARMA- L’ammiraglio di divisione (della riserva) Nicola De Felice lancia un allarme terrorismo islamico in Sicilia. Lo fa a ragion veduta, avendo ricoperto fino al 2018, il ruolo di responsabile territoriale e logistico della Marina Militare in Sicilia dove ha trattato direttamente le incombenze legate alla gestione del flusso migratorio irregolare in Sicilia

Così l’ammiraglio ha commentato gli ultimi eventi:

“Il caos libico rischia di farci catapultare terroristi dell’isis già combattenti in Siria direttamente in Sicilia.
Quello che mi preoccupa è l’incosciente spola delle navi ONG tra le coste libiche e l’Italia, potenziali traghettatori di cellule terroristiche. Ricordo che con la Sea Watch 3 di Carola Rackete arrivarono i tre torturatori libici poi arrestati. La politica dei porti aperti non può che accentuare il fenomeno. Il Viminale già a Natale aveva emesso un’ordinanza con cui parlava di «persistenza della minaccia terroristica internazionale».

Ma c’è qualcosa in più da evidenziare: ben presto avremo in Libia combattenti stranieri che oltre a minare la sicurezza nazionale con il controllo del rubinetto dei flussi migratori, delle armi e della droga, avremo degli eserciti di mercenari che condizioneranno pesantemente i nostri interessi economici ponendo le mani sulle concessioni petrolifere ENI, sulle piattaforme off-shore e sul gasdotto Greenstream che collega la Libia con Gela, da lì nella rete nazionale fino a permettere alle nostre casalinghe di Verona di preparare il caffè ogni mattina.

Ciò che mi sconcerta non è tanto quello che fanno le altre nazioni come la Turchia o la Russia, ma quello che non fa il nostro Governo per tutelare i nostri interessi nazionali in Libia. La conservazione della libertà di un popolo è direttamente proporzionale alla capacità del suo governo di tutelare i suoi interessi nazionali. Senza degli statisti capaci di definire e di attuare una strategia di sicurezza nazionale, l’Italia è persa.”

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