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Pubblicato il 08/09/2017

SULMONA: LA PROTEZIONE CIVILE PENSA AI POMPIERI PARACADUTISTI . DICE LA REGIONE : “TROPPI VOLONTARI”

POMPIERI PARACADUTISTI AMERICANI IN CONTATTO CON IL NOSTRO GIORNALE PER ORGANIZZARE UNO STAGE IN UNA LORO BASE


Torna di attualità un progetto del nostro giornale prima e del Team Folgore dopo ( leggete cliccando qui)
Abbiamo già inviato le nostre referenze per le capacità sviluppate dal Team Folgore di lanci in montagna e zone impervie ( leggete qui)

SULMONA Il Polo strategico regionale della Protezione civile si prepara a preparare corsi di alta spEcializzazione per gestori delle emergenze e un corso professionale per vigili del fuoco paracadutisti, in grado di intervenire nelle zone più impervie. La proposta, risalente al 2000, è stata rispolverata dagli ideatori, l’ingegnere Raffaello Carlone e l’architetto Claudio Mastrogiuseppe, dopo gli incendi del Morrone.

Con loro anche Roberto Santilli, del comitato Valle Futura, che dal 2006 si batte per la realizzazione di un Polo logistico di Protezione civile nella ex base militare di Monte San Cosimo.«Se verrà accolta la richiesta di stato di emergenza», afferma Carlone, «siamo a una spesa pari solo al 10% di quello che dovrebbe arrivare. Per questioni tecniche crediamo che questa sia la zona migliore, per la presenza dei parchi e lo snodo ferroviario. Inoltre, gli ultimi drammatici eventi rinnovano l’attualità dell’idea». La stima dei costi si aggira sui 45 milioni di euro, con 4 milioni per la realizzazione della parte operativa e 2 milioni annui di costo di gestione di cento unità l personale, della strumentazione, mezzi, magazzini, formazione, indumenti di sicurezza e arredo. La proposta, che ottenne il placet della Protezione civile nazionale, è stata consegnata ai ministri Del Rio e Pinotti, al presidente della Regione, Luciano D’Alfonso, e all’assessore regionale Andrea Gerosolimo.Il progetto di Valle Futura ha avuto sì di 17 consigli comunali del territorio, della Provincia, della Comunità montana Peligna, più un ordine del giorno della Regione. «Speriamo che si arrivi a qualcosa di concreto», dice Santilli, «anche perché in Italia non c’è azione immediata nelle emergenze e ci si affida troppo ai volontari

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