OPINIONI

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Pubblicato il 14/08/2018

TUNISIA: NOVE TERRORISTI SU UN BARCONE PER L’ITALIA

 

IL PERICOLO  JIHADISTA  VIENE DALLA NOSTRA QUARTA SPONDA

di Corrado Corradi

 

Su un giornale leggo: «Fermati nove terroristi islamici su un barcone diretto in Italia » – «I jihadisti fermati in Tunisia mentre stavano per imbarcarsi su un gommone per il Belpaese. Il governo aveva avvertito: C’è il rischio arrivino combattenti»

 

Il mio secondo passaggio in tunisia l’ho fatto nel 2011 per Eni ove ci sono rimasto fino al 2016; in quel periodo  ho potuto toccare con mano la determinazione in direzione della «da’wa» e del «jihad»[1] del governo islamista Ennahda salito al potere sotto la spinta di quel fenomeno demenziale quanto fallimentare delle primavere arabe (da annoverare tra i peggiori errori dell’avventurismo statunitense).

Ero li quando il governo ennahdiano ha permesso che fosse assaltata l’Ambasciata statunitense, una chiara esercitazione operativa che ha permesso di :

-identificare gli attivisti più determinati per creare un gruppo jihadista totalmente tunisino, lo «Ansar charia» composto da quegli assaltatori i quali sono entrati nei ranghi di quel gruppo terrorista proiettato verso il sahelo sahara,

– ceare una massa di manovra di giovani islamisti convinti contigui al gruppo Ansar Charia, da impiegare sul fronte interno una volta che quel demenziale governo avrebbe sloggiato e da proiettare in Europa in vista di creare le premesse per il jihad.

Ed ero li quando sono stati perpetrati i tre sanguinosi attacchi contro i turisti al Bardo’ di Tunisi e in spiaggia a Sousse, nonché l’attentato con uso di ordigno esplosivo su un bus della gendarmeria (in tutto una settantina abbondante di morti), azioni che hanno confermato, quasi fosse un esame richiesto dall’internazionale jihadista, le capacità operative delle creature di Ennahda:

il gruppo di fuoco jihadista «Ansar Charia»,

e l’esercito di fiancheggiatori, gli «Ansar».



L’arrivo di jihadisti dalla Tunisa é più che una probabilità, direi che rientra nello sviluppo naturale degli eventi; il partito islamista Ennahda al potere in Tunisia dal 2011 al 2013 aveva creato le premesse per la costituzione di due realtà :

Un gruppo jihadista totalmente tunisino, lo «Ansar Charia», destinato ad inserirsi a fianco di AQMI e ISIS/DAEESH in quello che sarà il futuro campo di battaglia del Sahelo-Sahara, in vista di aggredire il Maghreb da sud ;

E una massa di attivisti «ansarizzati» da proiettare in Europa, per ora territorio di «da’wa» ma a breve, campo di battaglia per il jihad (mi sembra che le prove siano a buon punto visto i vari attentati già portati a termine tra Francia, Belgio, Germania e Gran Bretagna)

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