OPINIONI

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Pubblicato il 12/03/2012

UN COMMENTO SULLE PAROLE DELLA GIORNALISTA SGRENA SUL CASO DEI DUE FUCILIERI

di Marco Pernice

Un coro di proteste si è rovesciato sui social network e massmedia per commentare le dichiarazioni della giornalista Sgrena, sul caso dei due Fucilieri detenuti illegalmente in India. Al di là degli insulti che ho letto, preferisco argomentare alla superstite Giuliana Sgrena citando FATTI, che la giornalista volutamente ignora,colpevolmente.
L ’attacco dei pirati all’Enrica Lexie e la morte dei due pescatori, sono due episodi distinti e separati. Per la Sgrena la ricostruzione della Marina Militare Italiana e il rapporto dei nostri Fucilieri vale zero. Per la Sgrena, custode assoluta della “veritas”, la versione corretta è quella della polizia indiana.
La Sgrena non parla di pirati, non ricorda che lo Sri Lanka ha ultimamente sparato contro imbarcazioni indiane, uccidendo presunti pirati o altrettanti innocenti pescatori.
La Sgrena volutamente attacca i militari dimenticandosi, con dolo ripetuto, che furono i militari che le permisero di tornare a scrivere e che un militare -tale Nicola Calipari- mori al posto suo, ed era lì per lei.
Chissà: visto che era caduta nel dimenticatoio, aveva forse bisogno di riflettori. Ha perso una occasione per stare zitta. Non sono aduso all’insulto, ma uso ugualmente le parole come sassi.
Tutti conosciamo esempi di stupidità ideologica e cosa c’è dietro questi cervellotiche argomentazioni. Persiste nel 2012 il retaggio di una politica comunista di casa nostra che non considerava la gioventù in divisa come italiani, ma servi di un Stato, padrone reo di contrastare la rivoluzione rossa. Chiunque indossi una divisa è assassino e servo a priori. Comunque sempre definito sinonimi offensivi ed idioti. Cara Sgrena: non c’è bisogno di insultare. Le dichiarazioni verrannb giudicate da coloro che hanno un cervello “acceso”, che sapranno valutare. Lei, Sgrena, è risultata assente. C’è chi lo ricorderà.


LETTERA ALLA SGRENA SCRFITTAS NEL 2005 DA IL DENTE AVVELENATO


CARA SIGNORA SGRENA
5 Mar 2005
Autore: Il Dente Avvelenato

CARA SIGNORA SGRENA
La chiamo così, cara Signora, perché non la conosco personalmente. .
A differenza delle centinaia di attori, attorucoli, presentatorucoli, giornalisti, giornalistucoli, no global, no globalucoli, cantanti, cantatorucoli che continuano con confidenza a chiamarla “giuliana” ed augurarLe benvenuta, persino dal palco di Sanremo. So che era andata a fare una serie di servizi in Iraq contro la guerra. Li ho visti e sentiti mille volte.So che per molte volte era stata accolta, scortata e difesa da Incursori della Folgore, Carabinieri, Gis, Incursori della Marina , Militari. Quegli stessi Militari che Lei avrà definito invasori , occupatori e guerrafondai centinaia di volte nei suoi articoli ed anche sul primo video che abbiamo ricevuto, bontà loro, dal “popolo irakeno”.Lei li chiamava così : “esercito di occupazione”.
Capisco che doveva dire e fare cose gradite ai sequestratori, come le due Simone. Capisco.Forse il rlascio sarà avvenuto col corano in mano. Forse abbiamo pure pagato un riscatto in milioni di euro.
Tuttavia , anche se ormai so tutto della sua fulgida carriera di giornalista comunista di frontiera,per me Lei rimane una sconosciuta,con tutto il rispetto. Sconosciuta anche la sua famiglia, col papà partigiano della Valdossola ( combinazione: proprio l’area,in senso lato, dove piango alcuni caduti, preti, trucidati dai Partigiani ). Sconosciuto suo fratello, con l’orecchino, che chiama “quelle robe lì” i servizi Segreti Militari, nei giorni immediatamente successivi al rapimento.Si è mobilitato per Lei persino Ciampi, che si emoziona, leggendo “liberatela-pausa-liberatela”.
Ora le rimane una macchia di Sangue di un “Agente Segreto” sul vestito .
Il Dottor Nicola Calipari, con due figlie ed una Moglie ed una vita privata inesistente. Uno di quelli che Lei o i suoi colleghi del manifesto, definite, a periodi alterni , “golpisti”, “fascisti” “depistatori”, “terroristi della tensione”..
L’organismo militare di spionaggio e controspionaggio ha cambiato nome talvolta , ma i funzionari che vi lavorano sono persone che dànno la vita. Col Sangue, come ieri, ma anche, e soprattutto, con l’impegno prolungato, lontano, oscuro, snervante, pericoloso. Quante volte li avrà chiamati “montati”, “rambisti”Quanti articoli scritti a parlare delle loro oscure trame.…E poi la sorpresa di trovare persone persino dimesse ,con cuore e nervi d’acciao, che credono nello Stato e nella Legge che difende anche chi, come Lei, li vorrebbe portare in tribunale ogni lunedì mattina, dopo ogni manifestazione dove i suoi colleghi sputano e sbeffeggiano le uniformi, se non peggio. Insomma, signora Sgrena, Lei è tornata. So che le sue ferite non sono gravi. Non so nulla dell’altro Agente. Peccato.Mi interessava molto sapere come sta L’ Ufficiale dei Carabinieri, collega del Dr Nicola , ferito per scortarla in aeroporto.. Da giorni tutti parlano di Lei. Lei sarebbe tornata. Come le due Simone, Lei ha molto in comune con i “Resistenti”: ne ammirate ( uso parole sue): cultura, fierezza, dolore. Ne volete la libertà. Vorrebbe che vivessero in pace senza eserciti invasori.Il terrorismo islamico, per Lei, c’è perché ci sono gli americani. Via gli americani, via le bombe..
Cambiamo argomento. Dicevo: Non riesco ad avere notizie dell’altro Agente ferito , né della Salma del Dr Nicola Calipari . Avrà notato che anche di Lui parlo dando del “lei” con ossequio, e non mi permetterei di chiamarlo semplicemente “NICOLA” come fanno i suoi colleghi del manifesto continuamente, da ieri. Nemmeno fossero vecchi amici. Impossibile saper nulla del resto del gruppo .Di lei, tutto: foto, video,dichiarazioni. C’è pure l’ultimo video che la emittente musulmana Al Jazeera ha diffuso come saluto , con frutta e corano. .
Come per le due simone anche Lei era pettinata e vestita “a modo”. Nemeno il burka addosso , a differenza delle due eroesse nazionali di quest’estate.I “resistenti” del popolo irakeno l’avrebbero liberata.Di sicuro. Lo sentiva persino suo Papà. Dice che l’ha persino sognata a casa.Tutti lo sapevamo. Ora La aspettano fama, celebrità, interviste, racconti e forse anche un libro. La Sua compagna di stanza dice “ giuliana fai presto così ripartiamo”. Si, ripartire : ci sono tanti altri Uomini che verranno a riprenderla e salvarla.Lo faranno perché è il loro DOVERE. Sacro. Fino a rischiare la vita ANCHE per Voi, che mai la rischiereste per loro. Potrà ritornare in Iraq o chissà dove, in mezzo a qualche guerra dove è facile immaginare da che parte starà. O meglio: da che parte NON starà.
Se riuscisse , bontà Sua, a farci sapere come sta l’Ufficiale ferito ma vivo e dov’è la salma del Dr NICOLA CALIPARI la ringrazierei molto. Con tutto il rispetto: di Lei so già tutto. Anche di più di ciò che mi interessa. Una ultima preghiera: per favore non lo chiami NICOLA. Lo chiami Dottor Nicola Calipari. Così, per una forma di rispetto. Non eravate fratelli, nè compagni.
Il Dente Avvelenato

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