OPINIONI

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Pubblicato il 06/09/2015

UNGHERIA: COSA C’E’ DIETRO

UNGHERIA.
La veritá su quello che succede.
Redazione Sopron HU
fm

Il Ministro degli Esteri „stiamo pagando le scelte irresponsabili dell’Europa”



L’Ungheria difende le sue scelte in materia di immigrazione. Dopo aver sollecitato per mesi le istituzioni europee sul tema la crisi é esplosa, ma l’unico sostegno da parte dell’UE pare il solito fiume di critiche per uno dei pochi paesi che difende la propria sovranitá.
Dalla nostra posizione abbiamo potuto rilevare come i media internazionali, anche quelli italiani, stiano fornendo un’informazione distorta di quanto avviene in Ungheria.
Le autoritá magiare non stanno facendo altro che applicare le norme sulla registrazione dei rifugiati.
L’Ungheria ha predisposto centri di accoglienza con vitto e assistenza sanitaria, infatti é proprio in questo ambito che sono emersi casi di contaminazione malarica tra migranti/richiedenti asilo accompagnati alle strutture.
Nel momento in cui é stata diffusa la disponibilitá tedesca ad accogliere parte dei profughi di zona guerra, in particolare Siriani, larga parte di questi, o sedicenti tali, si é sentita autorizzata a proseguire il transito attraverso l’Ungheria senza sottoporsi alla registrazione, causando il caos che ha ingiustamente messo l’Ungheria alla gogna per una situazione di cui non é responsabile.

Una colonna di clandestini si é messa in marcia sull’autostrada, siutazione cui il governo ha risposto mettendo a disposizione 100 autobus per il successivo trasferimento al confine Austriaco e di qui in Germania, in accordo con le rispettive autoritá. In un momento della trattativa sarebbe emerso anche un limite preciso all’accoglienza tedesca, per il quale gli ungheresi avrebbero dovuto prendersi la responsabiltá di scegliere chi inviare e chi no, esponendosi ad ulteriori rischi ed accuse.
La Polizia ha gestito tutte le situazioni con la massima calma e senza ricorrere alla forza se non in casi estremi, come quando ha arrestato un migrante che ha scaraventato una donna ed un bambino in fasce sui binari. Alcuni notiziari hanno volutamente pubblicato solo foto da cui non era chiara la dinamica.
In questo video di Wall Street Journal si vede chiaramente come l’uomo abbia agito in modo sconsiderato, e sia stato trattato come qualuque cittadino ungherese che compia un atto del genere.
La veritá é che molti di questi migranti o rifugiati rivela identitá false e cerca di sottrarsi all’obbligo di registrazione, come documentato anche dalla Reuter. Si tratta di media abitualmente ostili al Governo ungherese, quindi il problema é riconosciuto oggettivamente.
https://www.youtube.com/watch?v=jEg7ZtIMc7U


Inoltre non molto tempo fa ha fatto riflettere la rivolta a Debrecen, al grido di Allah Achbaar.
In questo video si vedono le „risorse”, come le chiamerebbe qualcuno in Italia, mettere in atto una rivolta in un campo per rifugiati. Notare, tutti in etá „militare”e inclini ad una certa organizzazione di massa.

Il pericolo di infiltrazione terroristica é continuamente monitorato dal TEK, il reparto antiterrorismo della polizia ungherese, ma questo particolare sembra sfuggire al resto d’Europa, ed in molti paesi sembra naturale introdurre migliaia di dinamici individui pronti ad assaltare le Forze dell’Ordine gridando il loro fanatismo.
„DOBBIAMO SMETTERE DI CREARE FALSE SPERANZE E ILLUSIONI”
Il ministro degli esteri Péter Szijjártó ha dichiarato alla stampa che l’Europa non puó permettersi l’arrivo di migranti economici, e ha rimarcato come il primo obiettivo debba essere il rafforzamento del controllo ai confini. „Dopo potremo pensare al resto”, il ministro ha anche rimarcato la centralitá di Schengen per gli accordi europei, protocollo che pone chiari obblighi che non possono essere omessi.
„NON POSSIAMO ACCETTARE ARRIVI DI NON REGISTRATI DA ALTRI PAESI UE”
Il ministro ha sottolineato anche come l’Ungheria stia solo facendo quello che altri paesi UE, come la Grecia, hanno omesso, ed ha denunciato come il sistema delle quote sia giá fallito. Dal prossimo 15 settembre comunque l’ingresso illegale nel paese verrá fermato con il respingimento immediato, e saranno rafforzati i pattugliamenti alle frontiere.

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