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Pubblicato il 27/11/2018

URANIO IMPOVERITO: IL MINISTRO TRENTA INFORMA ( SU FACEBOOK) CHE SARANNO RIESAMINATI TUTTI I CASI DEI MILITARI AMMALATI O DECEDUTI


Il ministro Trenta ha ricevuto il 26 novembre al ministero, Domenico Leggiero, dell’Osservatorio militare. Gli aggiornamenti segnalano che siamo giunti ormai a 363 Militari deceduti dal 1999, anno in cui Leggiero ha iniziato a censire i casi.

Il ministro: “Il tema dell’uranio impoverito «c’è, esiste, e non possiamo voltarci dall’altra parte», dice il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, che ha annunciato l’avvio di un tavolo tecnico per approfondire la questione e «rompere quel silenzio spaventoso che c’è stato finora».
«ho comunicato di aver chiesto all’Avvocatura Generale dello Stato – scrive il ministro su Facebook – un resoconto complessivo su tutte le pendenze giudiziarie in corso». «Voglio approfondire – spiega Trenta – ogni singolo caso separatamente, perché ogni caso ha le sue specificità. E voglio ascoltare ogni singola voce: ad oggi, infatti, sul tema c’è stato un silenzio spaventoso e questo non è più accettabile. Occorre rompere questo silenzio e affrontare una problematica che c’è, esiste, e che oggi la Difesa, sotto la mia guida – continua la Trenta – ha inserito tra le sue priorità, nell’ambito dei provvedimenti a tutela del personale e della salute dei nostri militari». Parallelamente allo studio dei casi, spiega ancora il ministro della Difesa, «sarà avviato un tavolo tecnico che vedrà coinvolti »i principali attori competenti sulla materia«. La Trenta ricorda, sul punto, che quasi un anno fa e cioè a inizio 2018, la Commissione parlamentare di inchiesta che ha indagato sui casi di militari morti o ammalatisi per presunta contaminazione da uranio impoverito, «si è pronunciata con delle conclusioni chiare e inequivocabili, che come governo abbiamo il dovere di considerare».
COMMISSIONE PARLAMENTARE E DIFESA IN ATTRITO
l’inchiesta parlamentare ha confermato l’esistenza del «nesso di causalità tra l’esposizione all’uranio impoverito e le patologie denunciate» dal personale in divisa. In seguito a ciò – si era verificato un duro e inedito scontro tra la Commissione e la Difesa. La prima ha denunciato come nel settore della salute e della sicurezza sul lavoro delle forze armate vi siano state criticità , che «in Italia e nelle missioni all’estero hanno contribuito a seminare morti e malattie tra i militari» ( testuale, ndr), malgrado il “negazionismo” dei vertici della Difesa e gli «assordanti silenzi generalmente mantenuti dalle Autorità di Governo».
«Accuse inaccettabili» ha replicato lo Stato maggiore

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