ADDESTRAMENTO

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Pubblicato il 08/01/2016

VADEMECUM EMERGENZE IN ATTERRAGGIO PER LANCI IN AMBIENTE MONTANO INVERNALE

Fabrizio Cocchi, uno degli istruttori del Team Folgore Paracadutisti, ha maturato una vasta esperienza con spedizioni all’estero in zone anche artiche ( Elbrus, Svalbard , Norvegia). Vista la attività del Team che si concretizza in lanci, anche invernali, e successiva corsa o marcia a terra, ha preparato un promemoria per chi svolge attività invernali “fuori zona”, Entro il mese di gennaio 2016 il Team si lancerà in Svizzare, a 2200 metri di quota.

 

 

 
di Fabrizio Cocchi
..“Parti del paracadute

Considerate l’intero paracadute come una risorsa. Usate ogni parte di materiale e ferramenta, che includono la vela, le corde di sospensione, connettori a scatto e l’imbragatura del paracadute. Prima di dissembrarlo, valutate tutte le vostre necessità per la sopravvivenza e pianificate di usare differenti porzioni del paracadute a seconda della necessità. Per esempio, considerate il bisogno di un rifugio, di uno zaino e così via, oltre all’abbigliamento o all’isolamento.”..

MANUALE DA CAMPO FM 21-76 HEADQUARTER      DEPARTMENT OF THE ARMY

 

Vista la particolarità dell’ambiente e le circostanze in cui verranno effettuati i lanci a fronte della mia esperienza maturata in anni di alpinismo, spedizioni in alta montagna e ambiente artico, mi sento di stilare un piccolo vademecum comportamentale che potrebbe rendersi utile a seguito di atterraggio di emergenza fuori zona, dove l’isolamento, l’inaccessibilità dei luoghi e le temperature proibitive potrebbe creare difficoltà di rientro al punto di raccolta in tempo ragionevole e di soccorso repentino.

In ambiente montuoso, ancor più in inverno con neve e ghiaccio, un atterraggio fuori zona, anche di poche centinaia di metri, potrebbe necessitare di un itinerario particolarmente lungo e pericoloso o addirittura impossibile, da effettuare senza creare allarme, per rientrare al punto di raccolta.

I normali mezzi di comunicazione (es. cellulare) potrebbero non avere campo di trasmissione per comunicare la propria condizione alla pattuglia guida per iniziare/interrompere le ricerche.

L’eventualità di dover sopperire autonomamente alla sopravvivenza per un tempo utile al recupero, vede la necessità di dotarsi di un minimo di equipaggiamento di emergenza dalla dimensioni contenute, facilmente trasportabili nella tuta da lancio, senza creare particolari ingombri e pesi per l’attività di aviolancio.

Tra le svariate tipologie di situazione reputo più probabili le seguenti:

  • Infortunio in atterraggio su zona di lancio: i soccorsi saranno prontamente disponibili e il recupero immediato.

 

  • Atterraggio fuori zona di lancio, causato da molteplici fattori, vento in quota, avarie aereo e lancio di emergenza, malfunzionamento al paracadute principale ecc. La situazione potrebbe essere aggravata da un infortunio più o meno grave da impedire la mobilità e necessitare cure mediche: compito della pattuglia guida è controllare e memorizzare il punto di atterraggio del paracadutista per poter coordinare meglio i soccorsi che dovrebbero essere allertati immediatamente, se si reputa che l’atterraggio sia avvenuto in zona o circostanza a rischio immediato quali alberi, pendii ghiacciati, strapiombi ecc. o cmq dopo non più di un ora dal mancato rientro o dal segnale visivo o sonoro di messa in sicurezza del paracadutista.

In tale seconda ipotesi, priorità del paracadutista sarà:

  • mettersi in sicurezza spostandosi da zone pericolose;
  • provvedere all’automedicazione in caso di infortuni;
  • comunicare nel più breve tempo possibile propria posizione e stato di salute personale, recandosi in abitazioni rifugi limitrofi se impossibilitati direttamente;
  • se possibile e sicuro rientrare il prima possibile al punto di raccolta (dopo un ora la macchina dei soccorsi dovrà già essere allertata).

Qualora fosse necessario il recupero da parte dei soccorsi, agevolarli nella ricerca, rendendosi  ben visibili anche dall’alto indicando la propria posizione, per esempio stendendo la vela del paracadute.

In ogni caso iniziare a predisporre le misure idonee a sopportare uno stazionamento per un tempo anche prolungato, tenendo conto della durata delle ore di luce che in inverno sono ridotte (col buio i soccorsi non potrebbero essere fattibili o efficaci).

 

Considerato che di notte le temperature diventeranno più rigide, individuare un luogo idoneo alla permanenza, prima del sopraggiungere del buio.

Il riparo dovrà essere al sicuro da valanghe o slavine, protetto dal vento che aumenterebbe decisamente le temperature già rigide. Ricordarsi che abbiamo a disposizione ben due vele del paracadute utilizzabili come efficaci protezioni dal freddo e, laddove possibile e sicuro, accedere un fuoco.
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Tenendo conto che l’abbigliamento da lancio si presume sia adeguatamente caldo ed isolante, le dotazioni minime di emergenza dovrebbero consistere in:

  • n°1 coperta di emergenza di alluminio (utile anche per fare segnali ai soccorsi);
  • materiale di primo soccorso per traumi e ferite;
  • fischietto per segnalazione acustiche;
  • barretta/e energetica, indispensabile mantenere calorie corporee;
  • dispositivi per l accensione di un fuoco;
  • pila luminosa ,utile anche per fare segnali ai soccorsi (accertarsi che le batterie siano cariche);
  • attrezzo da taglio multiuso;
  • cellulare carico.

 

Note alla regola del 3 della sopravvivenza:

  • 3 minuti senza aria: se atterrate in neve fresca farinosa o torrente;
  • 3 ore senza riparo: subito predisporre un luogo di attesa isolato dal freddo e dal vento;
  • 3 giorni senza acqua: prediligere eventualmente il ghiaccio alla neve;
  • 3 settimane senza cibo: utilizzare le barrette ,avremo comunque bisogno di tutte le calorie possibili

per sopportare  meglio il gelo

 

 

Consiglio di fare riferimento a manuali di sopravvivenza per approfondimenti relativi alla sopravvivenza in ambiente montano e autosoccorso.

Qui di seguito un esempio di Kit con le componenti a mio parere essenziali.

Ognuno è libero di incrementare tenendo conto dello spazio e peso disponibile.


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Consiglio di tenere il fischietto e il multiuso a portata di mano, il resto ben sigillato ed ermetico in una busta non rigida facilmente inseribile in una tasca.

 

 

 


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