OPINIONI

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Pubblicato il 25/02/2014

VITTORIA DELLA POLITICA ITALIANA IN INDIA : 20 ANNI DI GALERA SONO MEGLIO DELLA PENA DI MORTE

di Walter Amatobene

PARMA- La vittoria della nostra diplomazia, scrivono oggi tutti i giornalisti con titoli ad effetto, è stata quella di evitare la pena di morte a Girone e La Torre. Il prossimo sarà, quindi: “Italia vittoriosa: i due marò condannati a venti anni: potevano prenderne trenta.Vince la linea dura della diplomazia italiana “. Dura con loro due, ovviamente.

E bravi gli indiani che sono riusciti a prenderci per il culo per 24 mesi. Bravi perchè continuano ad umiliarci senza che dall’Italia partano azioni che dovrebbero andare dal blitz delle forze speciali all’espatrio con passaporto diplomatico, passando dalle ritorsioni contro i loro interessi (ed immigrati) in Italia.

Chissà se Beretta sarebbe d’accordo, con i suoi trecento milioni di euro da fatturare per 66mila ARX160. Chissà se Monti e Squinzi della confindustria delocalizzata, approverebbero, preoccupati, come erano, dei “corposi interessi economici italiani in India”.

Monti, ricorderete, aveva chiesto ed ottenuto li basso profilo perchè nei primi giorni del sequestro c’era in India una delegazione di “imprenditori”, dalla Piaggio alla Finmeccanica. Non dovevamo alzare la voce perchè gli affari sul tavolo erano grossi. Non erano nemmeno in bozza, eppure avevamo già il capello in mano.

Il sequestro illegale di due Sottufficiali della Marina ( marò ci sarà vostra sorella, ndr) è tutt’ora senza accuse. I nostri sornioni e odorosi amici col turbante, nel frattempo, hanno bizantinamente sfiancato, umiliato, sbeffeggiato e oltraggiato l’Italia con 27 rinvii. Un giudice ha già fatto sapere come la pensa: “volete la medaglia per due assassini?” , ha detto ai nostri avvocati. Le autorità locali hanno riso a crepapelle sbattendo la porta in faccia ai nostri politicanti capitanati da Casini, che insieme ad un gruppo di sfigati hanno fatto una marchetta mediatica, trasformata in una gita al ristorante italiano, nel giorno della festa nazionale indiana. Non c’era nemmeno il custode, n Parlamento. Scelta azzeccata. Bravi.

Del resto,lo dico fra noi, bastava sentir parlare De Mistura, che alle nazioni unite è stato definito, dice UKMAR, un cretino, per capire chi siamo.

I giornali italiani, da ieri, sono diventati improvvisamente generosi, parlando di un successo che non c’è, visto che i nostri due Fucilieri sono ancora in India, che c’è stato un nuovo rinvio e che gli indiani continuano le procedure per processarli e -quindi- condannarli ad una pena detentiva che, sembra, sarà almeno di 10 anni.

Unica mossa intelligente è stata quella di ratificare il patto bilaterale per fargli scontare la -sicura- pena in Italia; era lì che sin dall’inizio i nostri deboli politici volevano parare: ottenere il minore dei mali. In Italia , poi, li attende a braccia aperte un procuratore militare perchè dovranno subire un altro processo. Il tormentone difensivo della “grande vittoria italiana” è : “vogliamo processarli in Italia”. Conoscendo come funzionano i tribunali italiani e come la pensano molti giudici, anche se militari, chissà che a Girone e La Torre non convenga davvero farsi dare 10 anni di “guest house” in India oppure scappare da soli e chiedere asilo politico alla Svizzera come perseguitati , ma non dagli indiani.
Un consiglio per tutti i militari italiani che hanno sparato in Afganistan, magari uccidendo un talebano:vista la scarsa capacità di difesa del nostro Stato nei confronti dei propri servitori in Uniforme, cercatevi un buon avvocato. Prima o poi qualche gola profonda , per soldi o per mitomania cialtrona all’italiana, si inventerà qualche storia e di certo qualcuno li vorrà rispedire nella nazione che li reclama.

Comico vero?

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