TRIATHLON MILITARE DI TRADATE: UN SUCCESSO
27 Jul 2004
Autore: Redazione Congedati Folgore

TRADATE- Si è regolarmente tenuta Sabato scorso la prima edizione di Triathlon militare organizzata dalla 2a zona ANPDI. Nonostante un blocco del lancio imposto da Malpensa per "intenso traffico aereo" alla vigilia della manifestazione, ed una meteo a dir poco "sfavorevole".

Fedeli al motto :"SE IL DESTINO CI E' AVVERSO?: PEGGIO PER LUI!!!", 50 Paracadutisti provenienti da diverse sezioni italiane dell'ANPDI si sono presentati nel piazzale antistante il Sacrario di Tradate.

Alle 07.30 del 24 luglio il cielo era letteralmente nero,gravido di pioggia e scintillante di saette e "folgori".Se la notizia del lancio rischiava di togliere alla giornata i connotati "paracadutistici",ci ha pensato un terribile temporale,ed una pioggia scrosciante sino alla sera a far emergere la diversità di chi indossa il basco amaranto,sia per trascosi militari, sia per averlo guadagnato con un corso ANPDI.

"I paracadutisti non sono solubili in acqua"- così ha esordito il par ALDO FALCIGLIA ,coordinatore di questa prima edizione di "TRIATHLON MILITARE" ,chiamando l'adunata per l'alzabandiera.

Il programma prevedeva gli Onori ai Caduti , che il Sindaco di Tradate P.CANDIANI ha anticipato con il benvenuto , nella cripta.
Senza esitazioni,con in testa una corona tenuta da un Paracadutista in uniforme storica ( Isidoro Ghezzi) ed un altro,riservista (G Falciglia)il blocco ha sfilato cantando e si è raccolto davanti al luogo dove sono custodite le spoglie di paracadutisti della RSI insieme a quelle di alcuni non meno sfortunati del periodo precedente.
Appiano gentile, a pochi chilometri, era la partenza della marcia.
Campo base presso il Tiro a segno, dove un gruppo di volontari coordinati dai presidenti di Varese e Monza hanno smistato e registrato i concorrenti.Partenza ed arrivo al poligono.
Nonostante la pioggia e la contrazione dei tempi, il gruppo ha dimostrato sin dall'inizio una forte coesione. Paracadutisti Lombardi insieme ad un nutrito gruppo di Roma e di Lucca erano lì, per la prima volta senza il patrocinio di blasonate associazioni di Ufficiali, per inaugurare un vero e proprio "precedente".

Il percorso, tra i bellissimi boschi di Appiano gentile,non ha fatto sconti a nessuno: le vesciche ed i volti stravolti dimostravano che gli otto chilometri zavorrati con 8 kili ( controllo del peso a tutti)erano duri.Saliscendi e ruscelletti "in piena",bosco e strada in salita. Un bel mix."non siamo alpini" ha detto scherzando e zoppicando un parà di Saronno commentando la durezza della marcia.

Il par Aldo Falciglia ,segretario della 2a zona,tra gli ideatori e supervisore di questa prima edizione, ha dimostrato che "fare" è meglio di "chiacchierare". La stessa filosofia che ispira anche questo sito.
I volontari delle sezioni di Monza,Saronno e diverse altre hanno assistito i partecipanti ,con la supervisione alle armi ed al tiro dell'eccellente Marco Fiorenti, istruttore d'arma da 10 e lode.
Grigliata a mezzogiorno e sera,bevande e frutta in abbondanza,computer portatili e due addetti ( tra i quali il par Crippa ) per la gestione dei risultati.Non mancava nulla.
Perfino una redazione mobile del sito, con foto "online" e mountain bike anfibia.
Nicola Ronzoni , paracadutista di Como, nominato in emergenza "addetto al guardaroba" ha fornito una vera e propria "dote" fatta di tute "dl",magliette e giacche impermeabili da motociclista al webmaster, che si era preoccupato di portarsi solo canottiere e cappellini contro il caldo. La temperatura non è mai salita oltre i 23 gradi.....La pioggia rendeva la situazione tropicale,tanto assomigliava ai monsoni.Grazie a Lui qualche foto la potrete vedere ,anche se di pessima qualità per la mancanza di luce e le cautele contro la pioggia.

Notata la presenza di Alberta Chiappa, recentemente tornata dal monte Elbrus, e di una paracadutista di Saronno "occhi di ghiaccio",molto carina , che senza fiatare e con visibile sofferenza si è fatta zitta zitta il percorso proprio mentre il temporale infuriava con la maggiore violenza.
Presenti alcuni parà genovesi "massicci" ed un nucleo proveniente da Solbiate Olona ( Nato) in servizio, il magg par Sandonnini ed un Parà greco delle forze speciali, aggregato al reparto di pronto intervento che ha sede in quella cittadina poco lontana.

L'assistenza al poligono era fornita,tra gli altri numerosi paracadutisti volontari di varie sezioni della 2a zona, anche dalla istruttrice ANPDI di Monza, Raffaella Ambrosio.Una roccia.


La mancanza del lancio ha impedito di proclamare la pattuglia vincitrice della prima edizione.Risultato sospeso sino a Settembre, mese nel quale verrà tentata la prova principe.
Con il rischio di sembrarVi retorici,vorremmo suggerire agli organizzatori di proclamare VINCITRICI EX-AEQUO tutte le 24 pattuglie che dal mattino alle 730 sino all'ultima prova al poligono ,inzuppati di acqua e stanchi, hanno dimostrato la differenza tra paracadutisti e pastasciuttari.

Insomma:tutto è filato liscio come....l'acqua.Le classifiche le troverete sul sito della SECONDA ZONA mentre le foto sono già nella prima pagina del nostro sito.



Il gruppo di Roma partecipava con 4 pattuglie,un camper ed un puilmino di appoggio-
Quella dell'Istruttore Luca Sarica , completata da un giovanissimo parà che abbiamo visto anche alla Staffetta degli Ideali, ha festeggiato con dieci pompate nell'acqua l'arrivo con un ottimo tempo: ecco il simbolo di questa giornata. Paracadutisti di ogni età insieme, a fare cose "strane".

L'essenza del nostro DNA? Ditelo Voi.
Citiamo gli altri parà di Roma:
Combattelli,Ivana Perina,Orsini ( SI PROPRIO LUI!!!),Benedetti ,Domenico Mimmo Aloi:combattivi,competitivi e veloci. Chi ha detto che i romani sono pigri??

Un complimento agli organizzatori, che non si sono scoraggiati davanti all'improvviso voltafaccia dell'aereoporto.

Solo la mattina successiva avremmo capito che la meteo aveva già "pensato" a noi....mentre la giornata di Venerdì,con sole e afa dappertutto avrebbe indotto anche i più ottimisti a rimandare,davanti ad un intoppo così grave come l'annullamento della attivita lancistica.

Un esperimento da ripetere e rendere "regionale".Che sia la strada per "riacchiappare" soci "operativi"??

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