( par TELINO ZAGATI - El Alamein, BREVETTATO A PISA "ora per allora" IL 29.06.01) Cronistoria attacco del 23.1 Q .1942 come ricordato dal paracadutista Telino Zagati Dalle nostre postazioni urlavano alI' Anni alI' Anni, noi sei eravamo appiccicati a terra terrorizzati Giacche eravamo distanti dalle nostre postazioni disarmati e semivestiti, con la paura che la fanteria nemica ci attaccasse improvvisamente approfittando dei fumogeni. Fortunatamente tutto ciò durò sololo 10 ma interminabili minuti dopodiche ritornammo alle nostre buche a vestirci ed riarmarcl. In una buca vicino alla mia c'era il Cap. Magg. Vissone Salvatore, ( mi ricordo che lui era sarto e si era confezionato un paio di mutandine rosse e blu con la stoffa di una bandiera catturata al nemico sul fronte dei llalcani ) . Esso urlava perche era stato colpito al basso ventre. il Sergente Marchese urlava per richiedere una barella, quando la portarono io ed il Ten. Brizzolara , portammo il ferito al riparo nel sotto stante costone, ricordo bene che io ero più piccolo del Tenente di conseguenza il peso del ferito ricadeva tutto su di me. (per la cronaca, nel dopoguerra seppi che il Vissone fu rimpatriato e guarito in seguito poi mori in un incidente. T ornato in postazione mi trasferii nel caposaldo con il Serg Magg Settimo ed il Sergente Marchese, .e per tutta la notte siamo stati in quell' inferno a scrutare eventuali movirnenti delle truppe nemiche, non si vedeva niente ma in lontananza si sentiva uno sferragliare di mezzi cingolati. Alle prime luci dell'alba vediamo che il nemico era appostato ad un centinaio di metri da noi si riusciva a distinguere che accendevano fuochi per scaldarsi il the, mentre noi eravamo inchiodati nelle buche ad attendere 10 scontro frontale. ~":'- . Verso le 8 dalle nostre retrovie sentiamo gli artiglieri della divisione Pavia che gridano con gli altoparlanti: "paracadutisti! state giù nelle buche senza alzare la testa perchè ci apprestiamo a sparare a zero" da quel momento iniziò un infernale fuoco di sbarramento. I carri nemici erano talmente numerosi e vicini tra loro che non era possibile non centrare un bersaglio, se sbagliavano la mira centravano quello dietro,o quello di fianco, nello spazio di alcune ore davanti a noi c'era un Cimitero di carcasse incendiate e molto probabilmente il nemico non si aspettava una resistenza così intensa. . Nel pomeriggio verso le ore 16 sul fronte nord vennero a darci manforte 4 panzer Tedeschi. , contribuirono a distruggere numerosi carri nemici dopo un'ora uno di essi fu colpito ad un cingolo e quindi immobilizzato, mentre gli altri 3 ripiegarono, e da quel momento, dal punto di vista della mia postazione non vidi più alcun mezzo corazzato nostro o alleato. Dopo tale data il nemico si assestò davanti a noi,e sinoo all'inizio della ritirata, eravamo,di giorno, sempre in buca poiche eravamo facile bersaglio dei cecchini appostati tra le carcasse dei mezzi corazzati distrutti. Il nemico dovette cambiare tattica, e riuscì a sfondare passando per la litoranea sul fronte delle divisioni Brescia e Bologna " Dopo quattro giorni di ripiegamento il6.11. alle ore 15 circa, dopo un violento nubifragio, che ci diede modo di dissetarci dopo quattro giorni senza acqua raggingiamo le depressioni di Fuka. Qui il Col Camosso dopo averci radunati pronunciò un breve discorso, invitandoci a distruggere le poche armi, e munizioni rimaste, presentò la forza al Generale Frattini, concordò la resa con il Comandante inglese, il quale la concesse con l' onore delle armi. Da quel momento incominciò l' odissea della prigionia. La forza dell' ottava squadra in totale era così composta :
Paracadutista Telino Zagati
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