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Pubblicato il 11/09/2014

11.9.2001: TUTTO COMINCIO’ QUEL GIORNO


PARMA- Nel giorno del ricordo, dimentichiamo ogni polemica:


Oggi il volto del nemico è coperto da un cappuccio nero, il suo accento è inglese e la sua arma è un coltello, la cui lama affonda nel collo dei reporter americani, ostaggi e poi vittime dei combattenti dello Stato Islamico. Ma già all’alba del 12 settembre 2001, quando Manhattan si risveglia sotto le macerie delle Torri Gemelle, e con lei lo spirito della nazione più potente del mondo, il nemico ha un volto preciso: quello di Osama Bin Laden, “lo sceicco del terrore”, che in un video diffuso in rete rivendica gli attentati dell’11 settembre. Il fondatore del gruppo terroristico “Al Qaeda” (La base), apre il fuoco contro gli Stati Uniti. E’ guerra.

Lo sceicco del terrore
Osama bin Muhammad bin Awa? bin Laden nasce a Ryad, in Arabia Saudita, nel 1957. Cresce tra gli agi e i privilegi: è figlio di un miliardario, magnate delle costruzioni vicino alla famiglia reale saudita. Studia economia all’università fino al 1979, quando si unisce ai mujaheddin in Pakistan contro l’occupazione sovietica dell’Afghanistan, che diverrà la sua base della sua guerra all’America, dopo essere stato espulso dall’Arabia Saudita, nel 1992 e successivamente anche dal Sudan, dove si era rifugiato. Su di lui, vivo o morto, gli Stati Uniti avevano messo una taglia di 50 milioni di dollari.

Il nemico cade
Bin Laden è stato la personificazione del male per dieci lunghi anni di estenuante caccia al terrorismo, che ha causato oltre 2mila morti nella coalizione Usa/Nato e almeno 20mila civili uccisi dal 2001 al 2011 (il numero è una stima ottenuta incrociando i dati di diverse fonti, tra cui Human Rights Watch). Questo solo in Afghanistan, perché l’Iraq di Saddam Hussein, inchiodato dalle “armi di distruzione di massa”, mai trovate, è un’altra storia e un’altra guerra.
Poi, una domenica di maggio, tutto cambia. Sono quasi le 23 (le 5 del mattino in Italia) del 1 maggio 2011 e un annuncio del Presidente americano Barack Obama in diretta tv scuote l’intero pianeta. L’uomo più ricercato al mondo è stato catturato e ucciso ad Abbottabad, in Pakistan, durante un’operazione segreta del corpo speciale dei Navy Seals. Osama Bin Laden non è più il nemico numero uno degli Stati Uniti. Al Qaeda, però, non è sconfitta.

Al Qaeda non è più sola
Gli attentati kamikaze si mescolano alle rivendicazioni religiose delle diverse jihad – perpetrate da gruppi estremisti che si sono emancipati da Al Qaeda – e alle lotte interne tra le innumerevoli fazioni di sunniti e sciiti. D’un tratto, i contorni del nemico da combattere si fanno fumosi e confusi e diventa sempre più arduo attribuirgli un volto definito, come nel caso del terrorismo islamico africano di Al Shabaab, in Somalia, e di Boko Haram in Nigeria. L’unica cosa che resta immutata è l’utilizzo della rete da parte dei terroristi per diffondere i loro video, come quelli delle decapitazioni dei giornalisti americani James Foley e Steven Sotloff, ma lo scenario cambia: il volto del male ora non è solo quello dell’erede di Bin Laden, al-Zawahiri. Chi sono gli attuali “sceicchi del terrore”?

Ayman Al-Zawahiri
Succede a Bin Laden nel 2011, dopo l’uccisione del leader di Al Qaeda. Nasce in Egitto nel 1951 e si laurea in medicina nella capitale egiziana nel 1978. Si unisce alla lotta dei mujaheddin in Afghanistan contro l’occupazione sovietica dal 1979, ed è lì che conosce Osama. Insieme firmano, nel 1988, la prima “fatwa” contro gli americani, che diviene il proclama e il fondamento della neonata organizzazione terroristica di cui è il leader oggi. Nel 1998 fonde la jihad islamica egiziana dentro Al Qaeda, che attualmente si è dissociata dai combattenti dello Stato Islamico.

Nasir Abdel Karim al-Wuhayshi
E’ il capo di Al Qaeda nella penisola yemenita, insieme a Qasim al-Rayami. E’ uno dei più stretti collaboratori di Bin Laden sin dai tempi della guerriglia talebana in Afghanistan e diviene il suo segretario personale. Si conoscono nel campo jihadista di Tarnak Farms e poi combattono insieme nella battaglia di Tora Bora, dopo la quale, però, i loro destini si dividono. Bin Laden e al-Zawahiri fuggono in Pakistan, mentre lui si rifugia in Iran, dove rimane due anni prima di essere estradato e imprigionato nel carcere yemenita di massima sicurezza, a Sana’a, dal quale evade scavando un tunnel di centinaia di metri: un’operazione che lo consacra come leader indiscusso nello Yemen della più famosa organizzazione terroristica del mondo.

Abu MuHammad al-Jawlani
E’ il leader di Al-Nusra, il fronte siriano di Al Qaeda, attivo dall’inizio della guerra civile tra i ribelli e Bashar al-Assad. Al-Nusra è entrata in conflitto con l’Isis di Bakr al-Baghdadi, dopo aspri combattimenti nel nord della Siria, rivendicato dalle milizie dello Stato Islamico.

Abu Bakr al-Baghdadi
Sarebbe nato in Iraq nel 1971, e si sarebbe unito alle formazioni jihadiste che hanno combattuto l’invasione anglo-americana in Iraq nel 2003. Ma si sa pochissimo sul suo conto. E’ il califfo del rinnovato Stato Islamico, autoproclamatosi il 29 giugno 2014.
La zona rivendicata comprende il nord-est dell’Iraq e della Siria. Il movimento viene chiamato “Is” dai suoi seguaci, oppure è definito dai media Isis (Stato islamico dell’Iraq e della Siria) o Isil (Stato islamico dell’Iraq e del Levante). Si è dissociato da Al Qaeda e non risponde più agli ordini di al-Zawahiri.

Barack Obama ha dichiarato che gli Stati Uniti stanno preparando una campagna militare contro l’Isis in Iraq e Siria, articolata in tre fasi. Potrebbe durare per tutto il resto del mandato del Presidente. La prima fase dei raid aerei è già in atto.

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