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Pubblicato il 11/08/2019

11 AGOSTO 1943- GLI “ALLEATI” UCCIDONO 90 CIVILI A TERNI

2 formazioni di 36 bombardieri ciascuna, scaricarono l’11 Agosto sulla città di Terni 236 tonnellate di bombe da 250 chili, Le autorità militari e il Prefetto della città Antonucci parlano di una prima ondata di 12 velivoli e dopo un ora, di una seconda formazione di 36 velivoli. I velivoli appartengono alla 12 esima Army Air Force Usa, Group 301 e sono di base in Tunisia.
Il bollettino di guerra italiano del 12 agosto 1943 parla di forte reazione della Dicat, la difesa contraerea, e di un immediato intervento della caccia italo germanica per un totale di nove abbattimenti. E’ la prima ondata della incursione su Terni Si alzano immediatamente in volo il P38 americano preda bellica con insegne italiane e un Macchi 205, l’ultimo e piu moderno caccia italiano. Ai comandi del primo il colonnello Angelo Tondi, del secondo il capitano Franco Bennato. Si avventano contro la formazione nemica. Lasciamo la parola ai piloti Usa, che vedono approssimarsi un aereo amico e uno nemico. Nessuno fa fuoco. La visibilità è ottima, la sorpresa vivissima tanto che I loro ricordi sono curiosamente approssimati. Improvvisamente il P38 apre il fuoco sul quadrimotore di coda e lo abbatte, . Il quadrimotore abbattuto è quello del tenente pilota Albert Fensel che rimane a bordo e perde la vita insieme ad altri sei aviatori. Erano al loro primo volo bellico. Questo è il primo abbattimento.Un altro B17 non fa ritorno alla base di partenza e si schianta senza perdite umane durante un atterraggio di emergenza in Tunisia, è attribuito al colonnello Tondi In realtà, o meglio con tutta probabilità, è stato abbattuto dal capitano Battiato a bordo di un Macchi 205.

I BOMBARDAMENTI SUI CIVILI ITALIANI : PIU’ DI OTTANTAMILA VITTIME

Tra i bombardamenti più pesanti, quello del 19 luglio 1943 su Roma e quello del 19 agosto 1943 a Foggia con oltre 9000 vittime. Diverse azioni di bombardamento vennero effettuate anche su Napoli, La Spezia e in Sardegna presso Cagliari e La Maddalena, principali porti della Regia Marina, con pesanti danni alle navi e gravi perdite anche tra la popolazione civile. Pesantissimi furono poi i bombardamenti di Reggio Calabria del 1943 con 24 bombardamenti solo sulla città di Reggio, senza contare quelli sui centri minori vicini. Nonostante gli obiettivi di interesse militare fossero distrutti, i bombardamenti si protrassero ulteriormente e il 9 settembre gli inglesi entrarono in una città ridotta a un mucchio di macerie; i morti furono 3.986, i feriti 12.043 e il 70% degli edifici era distrutto o danneggiato[3]. Tra le altre città colpite pesantemente dai bombardamenti, nel corso della guerra, si ebbero: Ancona, Avezzano, Bari, Benevento, Cassino, Grosseto,Civitavecchia (distrutta per l’80%), Isernia, Livorno, Palermo, Pisa, Pescara, Porto Santo Stefano, Treviso, Zara. Le stime più verosimili collocano il numero di vittime civili causate dai bombardamenti sull’Italia tra 80.000 e 100.000.

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