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Pubblicato il 12/11/2022

12 NOVEMBRE 2003: STRAGE DI NASSIRYA

Oggi ricorre la giornata del ricordo dei Caduti militari e civili nelle missioni internazionali per la pace. Molti volti ha l’onore, molti nomi abbiamo dato al sacrificio. Padri, madri, congiunti, figli li piangono. Il nostro dovere è ricordarli per continuare ad onorarne l’operato. Vivono e respirano, con noi, per noi ed attraverso noi. Marciano al nostro fianco, ci offrono un sorso della loro borraccia nella sosta notturna, tendono il poncho con il ragno esausti all’alba, sono il pari che indossano, sono i penultimi del secondo passaggio. Stamattina ho preso in braccio mio figlio assonnato e vi ho ricordato, ringraziato.
Colonnello Paracadutista Alessandro Albamonte

Il 12 novembre 2003 avviene il primo grave attentato di Nāṣiriya, iRAQ. Alle ore 10:40 ora locale le 08:40 in Italia, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti la base MSU (Multinational Specialized Unit) italiana dei Carabinieri, provocando l’esplosione del deposito munizioni della base e la morte di diverse persone tra Carabinieri, militari e civili.
Il Carabiniere Andrea Filippa, di guardia all’ingresso della base “Maestrale”, riesce ad uccidere i due attentatori suicidi, tant’è che il camion non esplode all’interno della caserma ma sul cancello di entrata, evitando così una strage di più ampie proporzioni. Nell’esplosione rimase coinvolta anche la troupe del regista Stefano Rolla che si trovava sul luogo per girare uno sceneggiato nonché i militari dell’esercito italiano di scorta alla troupe che si erano fermati lì per una sosta logistica.

Il Comando si trovava a 7 chilometri da Nāṣiriya, nella base “White Horse”. Il Reggimento MSU/IRAQ, composto da personale dei Carabinieri Italiani era al centro dell’abitato di Nāṣiriya. L’attentato avvenne alla base “Maestrale”. L’altra sede, “Libeccio”, distante poche centinaia di metri dalla prima, venne danneggiata anch’essa dall’esplosione. Due mesi dopo l’attentato, il Reggimento CC lasciò definitivamente anche la Base “Libeccio”, trasferendosi alla base di “Camp Mittica” nell’ex aeroporto di Tallil, a 7 km da Nāṣiriya.


I CADUTI

carabinieri
Massimiliano Bruno, maresciallo aiutante, Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte
Giovanni Cavallaro, sottotenente
Giuseppe Coletta, brigadiere
Andrea Filippa, appuntato
Enzo Fregosi, maresciallo luogotenente
Daniele Ghione, maresciallo capo
Horacio[1] Majorana, appuntato
Ivan Ghitti, brigadiere
Domenico Intravaia, vice brigadiere
Filippo Merlino, sottotenente
Alfio Ragazzi, maresciallo aiutante, Medaglia d’Oro di Benemerito della cultura e dell’arte
Alfonso Trincone, Maresciallo aiutante
i militari dell’esercito
Massimo Ficuciello, capitano
Silvio Olla, maresciallo capo
Alessandro Carrisi, primo caporal maggiore
Emanuele Ferraro, caporal maggiore capo scelto
Pietro Petrucci, caporal maggiore
i civili
Marco Beci, cooperatore internazionale
Stefano Rolla, regista

Nell’azione sono rimaste ferite altre persone:

i carabinieri
tenente Riccardo Ponzone,
maresciallo A.s.UPS Vittorio De Rasis,
maresciallo Ca. Maurizio Lucchesi,
maresciallo O. Antonio Lombardo,
maresciallo Marilena Iacobini,
maresciallo Riccardo Saccottelli,
brigadiere Maurizio Bissoli,
brigadiere Cosimo Visconti,
vicebrigadiere Paolo Di Giovanni,
vicebrigadiere Fabio Fedeli,
vicebrigadiere Roberto Gigli,
vicebrigadiere Pietro Livieri,
appuntato scelto Antonio Altavilla,
appuntato scelto Marco Pinna,
appuntato scelto Roberto Ramazzotti,
appuntato Ivan Buia,
appuntato Agostino Buono,
carabiniere scelto Mario Alberto Calderone,
carabiniere scelto Matteo Stefanelli
i civili
Aureliano Amadei, aiuto regista di Stefano Rolla

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