Pubblicato il 13/09/2023
12 SETTEMBRE 1683-BATTAGLIA DI VIENNA – LE FORZE CRISTIANE BATTONO I MUSULMANI
di Gaetano Canetti
Sono passati 340 anni e nessuno si è ricordato di celebrare la battaglia di Vienna: 12 Settembre 1683.
Di lì a venire, per ringraziare della insperata vittoria la “Virgo Lauretana”, a cui ancora una volta sono affidate dal Santo Padre le armi dei Cristiani dopo Lepanto, ogni 12 Settembre verrà celebrato il “Santissimo nome di Maria” e allestita a Loreto una cappella in memoria della battaglia (sulla destra rispetto all’entrata della Santa Casa).
Le forze cristiane cattoliche, perennemente litigiose, sono messe d’accordo da un frate, Marco da Aviano, inviato dal Papa Innocenzo XI (entrambi Beati della Chiesa Cattolica Romana) e finanziate direttamente dallo Stato Pontificio.
E’ un dato di fatto che Giovanni III Sobiesky ed i suoi pochi cavalieri polacchi, che straordinariamente salvano la “mela d’oro” dalle orde sterminate di Maometto IV comandate dal Gran Visir Karà Mustafà, non facciano più parte della nostra “Storia”.
Qualcuno però ha ricordato il 12 Settembre 2006, Benedetto XVI e la sempre più attuale “Lectio Magistralis” di Ratisbona, magari non sapendo che proprio “la città della pioggia” (in tedesco Regensburg) è la città più a nord toccata dalle invasioni ottomane.
Un caso che un Papa, un 12 Settembre, in Regensburg, parli del rapporto di Islam, di violenza ed insieme di Ragione invitando l’Occidente ad aprire gli occhi e a ritrovare se stesso?
Inutile seguitare a perdere tempo: bisogna capire a che punto siamo.
Esiste ancora, per l’uomo di oggi, un rapporto concreto tra il Tempo e la Storia?
E’ lecito che l’uomo di oggi si impossessi della parola, la abbassi a notizia, impedendole di collegarsi alla Verità?
Nonostante alcuni “esperti” da programma televisivo oggi vogliano convincerci del contrario, la prima parola (spesso anche l’ultima…) che l’uomo pronuncia in diretta relazione con l’esperienza della vita è sempre quella: MAMMA, nelle più svariate lingue e dialetti.
Il senso profondo del Monogramma di Maria, dell’umile invocazione al nome della Mamma Celeste da parte delle nostre precedenti generazioni, è dunque semplice ma granitica garanzia di relazione tra Parola e Realtà, tra Verità e Storia, tra Passato e Futuro.
Oggi sempre di più, serve una parola semplice: quella di un bambino.
Gaetano Canetti.
EVANGELIUM SECUNDUM LUCAM: 18,17
Amen dico vobis: Quicumque non acceperit regnum Dei sicut puer, non intrabit in illud ”.
In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non vi entrerà».