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Pubblicato il 17/08/2016

16 AGOSTO – LANCIO IN ONORE DI SAN ROCCO – IL SANTO CON IL CANE CHE LO SALVO’ PORTANDOGLI CIBO

WP_20160809_17_11_49_Pro PARMA- Il Team Folgore è stato chiamato a lanciarsi il 16 Agosto alle 12, in onore di San Rocco, Patrono di un paese delle colline parmensi. E’ stata una piccola festa all’antica, con i parrocchiani riuniti sul Sagrato della bella chiesetta cinquecentesca. Poi un rinfresco e tanta allegria. Cose d’altri tempi. Presente con loro il Leone della Folgore Mario Guerra.
L’evento è stato organizzato dal Parroco celebrante, don Andrea Avanzini, il quale è diventato il cappellano in pectore ( non nominato, ma ad honorem) dell’ANPDI di Parma . Il Team si è lanciato per la seconda volta con il drappo mariano che nel periodo dell’Assunzione è il loro vessillo.

San Rocco era di Montpellier, Francia e proveniva da una famiglia agiata della grande borghesia mercantile. L’ anno di nascita era il 1348.
Secondo la tradizione, una volta morti i genitori e donate ai poveri tutte le sue ricchezze, lasciò la Francia e si mise in cammino verso l’Italia, dove infuriavano pestilenze e guerre.
Percorrendo la via Francigena, sperava di raggiungere meglio il suo scopo: quello di curare i pellegrini ammalati, di consolarli, ma soprattutto di alleviare le sofferenze degli appestati, di quei derelitti, cioè, che nessuno voleva, di quegli sventurati per i quali non c’erano speranze.

Lavorò per anni in favore di questi malati ed operò anche guarigioni considerate miracolose.
Giunse a Piacenza nel luglio 1371, mentre assisteva gli ammalati di peste dell’Ospedale di Santa Maria di Betlemme e si ammalò egli stesso. Tormentato da un dolorosissimo bubbone all’inguine, non solo non trovò nessuno disposto a curarlo, ma addirittura si ritrovò cacciato dagli altri ammalati, stanchi dei suoi lamenti. Trascinatosi fino a Sarmato (a 17 km dalla città), Rocco si riparò in una grotta ad aspettare la morte.

Fu un cane che lo salvò. La bestiola, accortasi della sua presenza e della sua sofferenza, gli portò ogni giorno un pezzo di pane, fino alla sua guarigione.

San Rocco una volta guarito, non tornò in Francia, ma riprese la sua attività a favore degli appestati per la quale ancora oggi è ricordato.

Ed il suo cane lo seguì. Un cane ha tanto amore da dare e c’è sempre qualcuno che ne ha bisogno: persino un santo.

walter.bandiera.cazzola

sanrocco

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