OPINIONI

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Pubblicato il 15/11/2022

La Decima, onore d’Italia

In questi giorni a seguito della vicenda che vede coinvolto l’attore Enrico
Montesano che durante le prove di un programma televisivo indossava una
maglietta che faceva riferimento alla Decima Mas, si sono scatenate tutta
una serie di polemiche sull’opportunità di indossarla su una televisione
pubblica e più in generale proprio in televisione.
Abbiamo assistito a diversi dibattiti dove si rappresenta la Decima Mas come
un corpo dallo stampo fascista, crediamo sia meglio fare un po’ di chiarezza.
“La Decima”, fu un’unità speciale della Regia Marina italiana, quindi
un’unità regolare, nasce nel 1939 come Ia Flottiglia M.A.S., (Motoscafo
D’assalto Silurante) era una delle tre flottiglie MAS della Regia Marina allo
scoppio della seconda guerra mondiale. L’unità mutò ufficialmente la propria
denominazione in “10a Flottiglia M.A.S.” il 14 marzo 1941.
Nella fase iniziale, le imprese dell’unità non furono coronate dal successo e
comportarono molte perdite tra gli equipaggi. Con il perfezionamento dei
mezzi, si giunse a successi come quello della Baia di Suda (25-26 marzo
1941) o dell’impresa di Alessandria del 19 dicembre 1941, che privò per un
lungo periodo la Royal Navy delle sue navi da battaglia nel Mediterraneo.
Pochi sanno che fu impiegata anche al di fuori del mediterraneo e
precisamente in Finlandia e sul Mar Nero.
Sento dire che la “Decima” passò tutta sotto la Repubblica di Salò, nulla di
più falso, come succedeva frequentemente in quel periodo, alcuni aderirono
alla R.S.I. altri decisero di continuare a combattere agli ordini degli alleati.
Questo è quanto fu risposto dall’ammiraglio Paolo Thaon di Ravel quando gli
fu chiesto cosa fare.
«In momenti così delicati è doveroso lasciare massima libertà alle
coscienze, purché esse siano sinceramente rivolte al bene del Paese.
Una parte, tra cui il capitano di vascello Ernesto Sforza, rimase fedele al
Regno del Sud formando l’unità speciale denominata “ Mariassalto”.
Questa unità partecipò ad azioni al fianco degli alleat, in particolare per
mantenere aperto il porto di la Spezia contro il tentativo dei Tedeschi di
affondare delle navi alla sua entrata. Questa è storia, tutti il resto sono solo
parole.
I componenti della “Decima” erano dei soldati e come tali si comportavano; il
loro coraggio dovrebbe essere motivo d’orgoglio per chi si sente Italiano
indipendentemente dall’orientamento politico.
Insieme ad altri corpi del nostro esercito furono onorati dallo stesso nemico
per il coraggio e la lealtà dimostrata. Malgrado loro furono protagonisti di
una pagina triste della nostra storia, ma non gli si può imputare le scelte che
furono fatte, per loro parlano i fatti e questi non mentiscono erano e
rimarranno dei grandi soldati.

Giovanni Graziotti

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