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Pubblicato il 28/09/2019

1918- LA BRIGATA AVELLINO SALVO’ VENEZIA DAGLI AUSTRO UNGARICI

Il corriere del Mezzogiorno riporta nella edizione odierna la storia dei combattimenti sostenuti nel 1918 da un manipolo di fanti della brigata Avellino, grazie ai quali non fu sfondato il fronte del Piave.

Il maggiore Mignone, (foto,ndr) savonese di nascita, comandava nel giugno del 1918 quel che restava della Brigata Avellino; trecento soldati, sull’ansa del Lampol del Piave, che impedirono agli austroungarici di sfondare le linee italiane. Dopo tre giorni di combattimenti e di resistenza diedero il tempo all’esercito di ricompattarsi dopo la ritirata e di contrattaccare.

Da lì sarebbe poi nata l’offensiva finale di Vittorio Veneto. Il ricercatore Lorenzo Mazzonetto ha scritto un libro «Un eroe del Piave- L’estrema difesa dell’ansa di Lampol», pubblicato con il patrocinio della Regione Veneto e i comuni interessati a quella battaglia, tra cui Fossalta e Fontanile desrivendo le azioni della brigata Avellino, decimata dalle battaglie e debilitata dalla trincea. La resistenza della Avellino il 16-17 e 18 giugno del 1918, con trecento uomini, salvò Venezia dall’invasione. Nell’ultimo messaggio affidato a un piccione, Mignone scrisse, prima di cadere: «Al Comando Venticinquesima divisione il nemico ha sferrato un violento attacco alla mia sinistra, raggiungendomi fino a Campolongo. Ho contrattaccato sull’argine di San Marco con gli uomini del Comando di battaglione e urlando “Savoia”.

La Brigata Avellino fu costituita nel 1916 e destinata a far parte della 47^ Divisione di nuova formazione posti sotto il comando del col. Antonio Cascino, che proveniva dall’Arma di Artiglieria, la Brigata si formò il 6 giugno 1916 su due Reggimenti a Camposampiero (Pd) e quindi a Camisano (Vi), dove avvenne il solenne giuramento».

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