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Pubblicato il 08/03/2018

25 ANNI FA LE PRIME DONNE SOLDATO

locatelli

Le donne nelle forze armate furono previste dal parlamento il 30 luglio 1998 e dopo un anno la legge passò anche al Senato.

I primi bandi di concorso per il reclutamento nelle Accademie uscirono in Gazzetta Ufficiale il 4 gennaio 2000. Oggi le donne arruolate sono circa 14.600, il 5 per cento del totale delle quattro Armi.
Sulle 22.692 domande all’Accademia Militare di Modena nel 2018, il 54,9 per cento venne presentato da donne, l’Accademia Navale di Livorno ne ricevette 7.444 (il 57 per cento da donne), all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli 12.546 domande (il 50,8 da donne). Furono incorporati i primi Ufficiali a nomina diretta (per medici e psicologi, uomini e donne, già laureati).
Poi 250 in ferma breve nell’Esercito, ovvero il 30 per cento dei post. Fu Valdo Spini, ad avere presentato il disegno di legge delega nel 97 e Mattarella ministro della Difesa, ad anticipare di dodici mesi l’ingresso delle donne.

Nel 1992 l’Esercito aveva realizzato un esperimento di arruolamento per 29 ragazze, mentre oggi 6,7 per cento. Dice Deborah Corbi, presidente della associazione donne soldato: «Secondo una proiezione teorica, considerati gli avanzamenti di carriera dei primi ingressi da sottotenente, la prima donna colonnello ci sarà nel 2022. I carabinieri hanno già generale di brigata e colonnello ma perché provengono da forestale e polizia di Stato».
Il maggiore dell’Esercito Paola Treglia fu allieva del primo corso d’Accademia di Modena. Oggi, a 38 anni, è comandante di sezione alla scuola d’applicazione di Torino. «La prima da tenente in Bosnia come comandante di plotone, due in Afghanistan e una in Libano come comandante di compagnia – racconta -. Nell’ambiente internazionale c’è stato ancor più modo di far valere l’essere donna: consente, in particolare, di far percepire la vicinanza alla popolazione femminile, la più debole». Ora l’incarico a Torino: «Cerco di trasmettere quello che ho imparato e quei valori, quegli ideali che ci fanno svegliare la mattina e provare i brividi all’alzabandiera».

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