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Pubblicato il 29/04/2019

20 APRILE 1942 – L’ANPDI RICORDA IL SACRIFICIO DEI PARACADUTISTI A TAKROUNA -TUNISIA

Si è svolta il 26 Aprile in Tunisia la cerimonia per ricordare i Paracadutisti Italiani Caduti. La cerimonia si è avvenita , come ogni anno, a Takrouna
L’addetto militare presso la Ambasciata d’Italia Capitano di Vascello Paolo Fantoni anche quest’anno ha permesso di trovare un monumento curato ed in perfetto stato, circondato da un giardino. Il Luogo del ricordo è sttao chiamato “Memoriale dei Paracadutisti italiani caduti in Tunisia”. Le mura esterne ne riportano la intitolazione. L’ ANPDI contribuisce ogni anno partecipando alle spese di manutenzione.
A rappresentare i Paracadutisti d’Italia, c’era il Presidente Nzionale ANPDI, generale Marco Bertolini.




L’ULTIMA BATTAGLIA DEI PARACADUTISTI INQUADRATI NEL 66mo FANTERIA -20 APRILE 1942

Circa 450 Paracadutisti insieme a Granatieri, Bersaglieri e Truppe Tedesche erano riusciti a rompere l’accerchiamento degli Inglesi combattendo per altri 6 mesi durante tutta la ritirata da EL ALAMEIN attraverso la parte occidentale dell’Egitto, tutta la Libia fino in Tunisia.
In Libia i Paracadutisti superstiti formarono il 285° Battaglione FOLGORE (composto da 5 Compagnie : la 107° del Cap. CAROLI, la 108° Autonoma del Ten. GIAMPAOLO, la 109° del Ten. ARTUSI, la 110° del Ten. RAFFAELLI alle quali si aggiunse successivamente la 111° del Ten. BOSCO CORRADINI ) al Comando del Cap. Alpino Paracadutista LOMBARDINI.
Il nuovo reparto venne inquadrato nel 66° Rgt. Fanteria della Divisione TRIESTE.

Prima di Takrouna combatterono a MEDENINE, GABES, EL MARETH e UADI AKARIT , spesso all’arma bianca, per mancanza di munizioni. Ne uscirono decimati : a TAKROUNA arrivarono solo i superstiti delle 5 Compagnie ( circa 180 uomini ) che costituirono 2 Compagnie :
LA MISSIONE DEI PARACADUTITSI ERA DI RiCONQUISTARE TAKROUNA AI NEOZELANDESI.
Il 20 Aprile 1943 il Comandante della Divisione Trieste Gen. La FERLA affidò a queste 2 Compagnie l’arduo compito di conquistare questo villaggio situato su un tremendo picco roccioso.

Attaccarono in verticale, usando corde rudimentali lungo le pareti sotto il costante fuoco nemico, snidando il nemico con bombe a mano ed all’arma bianca. Conquistato il villaggio i supersititi resistettero fino al pomeriggio del 21 Aprile 1943 ma alla fine dovettero arrendersi alle soverchie forze anglo-neozelandesi per assoluta mancanza di rifornimenti e molti nostri feriti, vennero trucidati dalle baionette dei Maori ch enon smentirono la loro crideltà. I cimiteri di guerra neozelandesi, per contro, testimoniano quanti di loro i folgorini furono in grado di neutralizzare.

Ottennero l’onore delle armi e solo una cinquantina, di cui la maggior parte ferita, si avviò verso i campi di prigionia in Egitto, dove molti rimasero fino al 1947.



Nel primo pomeriggio il capitano Politi del 66° inviò al comando della Trieste il seguente messaggio via radio: “situazione criticissima, disperata. Abbiamo sparato le ultime cartucce. Le perdite sono ingenti. Il nemico ha occupato quasi totalmente le nostre posizioni. Moltissima la fanteria nemica che aumenta sempre. In basso moltissimi carri armati. Situazione disperata. Fare presto fare presto Politi”. Poi fu il silenzio.



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