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Pubblicato il 25/07/2018

25 LUGLIO 43 – CADE IL FASCISMO

PARMA- Domenica 25 luglio 1943, alle ore 22.45, la radio interrompe la trasmissioni e la voce del generale Pietro Badoglio legge agli italiani questo comunicato: «Sua Maestà il Re e Imperatore ha accettato le dimissioni dalla carica di capo del Governo, Primo ministro, Segretario di Stato di Sua Eccellenza il Cavaliere Benito Mussolini, e ha nominato capo del Governo, Primo ministro, Segretario di Stato il Cavaliere, Maresciallo d’Italia, Pietro Badoglio». È la disfatta di Benito Mussolini e, con essa, la caduta del fascismo, avvenuta grazie a settori del fascismo stesso, avallati dalla monarchia.

A Palazzo Venezia, in 10 ore di riunione avvenuta nella notte del 24 luglio, i 28 componenti del Gran Consiglio sono stati chiamati a votare l’ordine del giorno proposto da Dino Grandi – di fatto veniva richiesto il ripristino dell’articolo 5 dello Statuto Albertino, che conferiva alla monarchia il comando delle Forze Armate – al quale, alla fine, lo stesso Mussolini si rassegna passivamente, consegnando così l’Italia nelle mani del Re e di Badoglio.

Il giorno seguente Mussolini incontra Vittorio Emanuele III a villa Savoia. All’uscita viene tratto in arresto dai carabinieri, mentre poco più tardi il Re incaricherà Badoglio di formare un nuovo governo. Il momento epico si avrà alle 22.45 di quello stesso giorno, con l’annuncio della notizia alla radio.

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