EL ALAMEIN

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Pubblicato il 28/10/2009

25 OTTOBRE 2009 : GLI STAFFETTISTI TORNANO DA EL ALAMEIN


23 Ottobre 2009- El Alamein, Sacrario Italiano. Il Tedoforo Francesco Tegoni, all’arrivo della staffetta al Sacrario,dopo 80 chilometri (è stato aggiunto qualche chilometro di deviazione per toccare alcune postazioni a El Munassib, ndr) porge la Fiaccola al Leone Carlo Murelli.

Il giorno successivo, 24 Ottobre, la cerimonia è stata ripetuta ufficialmente e n abbigliamento più consono , davanti all’Ambasciatore e all’Addetto Militare e aperta al pubblico.

IL CAIRO – EGITTO-DOMENICA 25 OTTOBRE 2009 – I tedofori della Staffetta per i Leoni della Folgore sono sulla strada di casa.

Fra poche ore il volo Alitalia li riporterà in Patria.

Si conclude l’impresa che li ha visti correre sulla linea del Fronte della Folgore, per incontrare, nel Deserto a noi sacro , le anime dei Caduti e portarle sino al Sacrario.

Tre giorni di grandi silenzi, di fatica, di cameratismo, di ideali condivisi e di grandi emozioni.

Dopo avere pernottato il 22 Ottobre all’HIMEIMAT, le caratteristiche colline a forma di gobba di cammello, che erano il più lontano presidio della Folgore sul fronte italo-tedesco, sono partiti alle 7 del mattino del 23 Ottobre e si sono alternati sulla sabbia e sulla pista dell’acqua (gli unici 25 chilometri della Staffetta non sabbiosi, con un vecchio asfalto gettato dagli italiani nella seconda guerra mondiale,ndr) scambiandosi la fiaccola che è diventata testimone di questo gesto dedicato ai Leoni della FOLGORE.

Il sole che ha accompagnato gli 11 Paracadutisti in questa trasferta del ricordo, è stato talvolta magico, all’alba dell’Himeimat, implacabile quando era alto nel cielo sulle teste dei Tedofori, struggente e dolorante quando tingeva di rosso via via più scuro l’orizzonte.

Tutti sono rimasti colpiti da un Sacrario splendido, bianchissimo, marziale, imponente, silenzioso, mozzafiato.

23 Ottobre 2009- Cima dell’Himeimat.

Il sole cala sulla depressione il 23 Ottobre. Dopo poche ore sarebbe cominciato, 67 anni orsono, l’attacco
Le foto rendono solo parzialmente quello che i Tedofori hanno visto e provato.
La mattina del 24 Ottobre -seconda notte di campo- prima dell’ammainabandiera e della partenza in jeep verso il Sacrario per la cerimonia ufficiale di “ONORCADUTI” ( l’organismo del ministro della Difesa che si occupa dei Sacrari e degli eventi ad essi legati, ndr), il gruppo è salito sull’Himeimat, il punto più alto della Depressione di El Qattara, per rendere l’ultimo omaggio speciale da quel luogo così carico di dolore e di morte , ai nostri Reduci.

vista dalla cima: postazioni del 185mo artiglieria paracadutisti ai piedi dell’Himeimat, sulla depressione di El Qattara

Da quella cima dove si trovano ancora oggi ben visibili diverse postazioni dl 185° artiglieria paracadutisti, hanno anche chiamato telefonicamente due LEONI sopravvissuti, i sergenti (all’epoca della battaglia) Santo Pelliccia e Emilio Camozzi, urlando un FOLGORE che ha riecheggiato nella piana sottostante e ha -purtroppo- riempito di tristezza i cuori, pensando alle migliaia di Paracadutisti caduti proprio in quella grande spianata sottostante, dove i francesi della Legione e gli inglesi hanno tentato di sfondare la linea -senza successo- ricoprendo le postazioni di una valanga di fuoco, la notte del 23 Ottobre, alle 20.42.

sommità della cima più alta dell’Himeimat: postazione del 185mo artiglieria paracadutisti che guarda il fronte da cui attaccarono i legionari e gli inglesi

I Tedofori sulla sommità della cima che guarda la depressione di El Qattara, all’alba del 24 Ottobre 2009.
67 anni orsono, a quell’ora erano già cadute diverse centinaia di Folgorini

La sera prima, alla stessa ora, il gruppo si è riunito sotto la bandiera illuminata da un faro, e sotto le stelle ha recitato all’unisono la Preghiera del Paracadutista.

L’ambasciatore d’Italia e lo staff militare, con l’Addetto della Difesa e quello dell’Esercito, hanno invitato i tedofori alla cerimonia che si è tenuta il 24 MATTINA presso il Sacrario Italiano,ora diretto dal maresciallo dell’aeronautica Raffaele Portento. E lì hanno ripetuto l’accensione del braciere davanti ad un folto pubblico.

I tedofori hanno così potuto fare da picchetto d’onore al nostro Leone, vista la assenza di ogni altra rappresentativa dei paracadutisti in congedo, nonostante una gita di 300 unità fosse transitata una settimana prima proprio nel residence a cinque stelle poco lontano. Un promemoria per l’anno prossimo.

Schierati dietro l’altare, con la torcia accesa,i tedofori hanno attirato l’attenzione e l’approvazione ammirata della platea. Alla fine, un potentissimo urlo FOLGORE ha riecheggiato per alcuni secondi tra le Mura e nelle Sale a noi Sacre, commuovendo i presenti. Sfilando di fianco al Reduce col saluto dell’attenti in movimento, hanno raggiunto il Sagrato, dove, alla presenza del’ambasciatore e di tutte le autorità, il Tedoforo ha consegnato la Fiaccola al nostro Leone, che l’ha appoggiata al braciere che ardeva davanti a Lui.

Il simbolico passaggio degli Ideali e l’omaggio alle Anime dei Caduti della Folgore erano avvenuti.

Difficile non emozionarsi.

Un dietrofont perfetto e l’uscita correndo dal Sacrario, sono stati accompagnati dagli applausi dei visitatori. Alla fine del lungo viale ornato da oleandri e palme, tra i cippi dei Reggimenti che hanno combattuto in quelle sabbie, hanno reso omaggio -insieme alle Autorità- agli ascari libici, seppelliti all’ingresso del Sacrario, nella cappella musulmana.

Paolo Caccia Dominioni non ha dimenticato quei fedeli e valorosi camerati.

…seguiranno altri dettagli e i tanti ringraziamenti tra oggi e i prossimi giorni ( satellite permettendo).

Le foto saranno pubblicate in una gallery. Il tempo di rientrare.

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