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Pubblicato il 04/10/2022

4 OTTOBRE 2002- GIURANO DAVANTI ALLA BANDIERA DEL 185mo RAO I PRIMI UFFICIALI DELLA RISERVA SELEZIONATA ALLA FOLGORE

articolo di Danilo Fumagalli

4 OTTOBRE 2002 IL GIURAMENTO DEI PRIMI UFFICIALI
DELLA RISERVA SELEZIONATA ALLA “FOLGORE”

LA RISERVA SELEZIONATA DELL’EI
Già agli inizi degli anni 2000 l’afflusso di militari di leva calava rapidamente, per dare seguito alla decisione di sospendere il servizio militare obbligatorio, che avvenne definitivamente nel 2004. L’Esercito Italiano si rese subito conto che sarebbero venuti a mancare i numerosi medici, avvocati, ingegneri, economisti, insomma tutta quella serie di professionisti che, sebbene solo per un anno il servizio di leva portava con sé e la Forza Armata utilizzava. Nel 2001 venne quindi imbastita l’idea di rispolverare ed attualizzare una vecchia legge, la famosa legge Marconi (utilizzata per la prima volta negli anni ’30 proprio per Guglielmo Marconi) “.. al fine di disporre di un bacino di personale – uomini e donne – in possesso di particolari professionalità non compiutamente disponibili nell’ambito della Forza Armata..” come cita ancora oggi il sito dell’EI.
Nasceva così la Riserva Selezionata dell’Esercito Italiano.


Solo nel 2002 però si analizzarono compiutamente le numerose domande e si concretizzavano i Decreti del Presidente della Repubblica che nominavano i primi 20 Ufficiali della Riserva Selezionata. Ad alcuni di loro, 7 per l’esattezza, fu chiesto di completare l’iter di nomina, giurando fedeltà alla Repubblica presso i relativi Distretti Militari, in atti di basso profilo e, a detta degli stessi Ufficiali, di scarsa emozione, quale dovrebbe invece essere una cerimonia di giuramento, soprattutto di Ufficiali.


Tra i rimanenti nominati che dovevano ancora prestare giuramento, 3 Capitani, Giovanni Fogliati medico torinese, Danilo Fumagalli dirigente d’azienda e Luca Migliavacca avvocato, entrambi milanesi, ebbero una “folgorante” idea: istruirono una istanza che recapitarono a SME con la quale richiedevano di poter giurare davanti la Bandiera di Guerra ed il Comandante del 185° Reggimento Paracadutisti Ricognizione Acquisizione Obiettivi “Folgore”, allora organico alla omonima Brigata Paracadutisti.


4 OTTOBRE 2002 IL GIURAMENTO
Naturalmente il tutto non avvenne per caso, né avvenne in tempi rapidi. Fondamentale fu l’incontro con il Comandante del 185° RRAO, il Colonnello Renato Perrotti, Comandante di nome e di fatto, nelle cui mani lo SME aveva recentemente posto l’ambito obiettivo di trasformare un Reggimento di Artiglieria, in un Reggimento per Forze Speciali. Un Uomo che amava le sfide e che, una volta incontrati i tre giovani (si fa per dire…) Ufficiali ed ascoltate le loro motivazioni, sposò la loro idea e assicurò il Suo appoggio. Naturalmente anche i Comandanti dei Distretti Militari da cui dipendevano gli Ufficiali in parola, diedero il loro assenso, colpiti dall’attaccamento alla Specialità. Ma sicuramente la chiave di volta per ottenere quello che sarebbe diventato un caso unico ed irripetibile, fu la paventata presenza alla cerimonia del Ten. Renato Migliavacca, zio di uno dei giurandi ed eroe di El Alamein.


Niente era però sicuro, anche perché come è noto, le situazioni nuove e al di fuori degli schemi, di solito non piacciono all’establishment. Però evidentemente il curriculum dei tre Ufficiali, tutti paracadutisti con centinaia di lanci all’attivo (sebbene solo uno con la qualifica di Paracadutista Militare), numerosi Brevetti di Paesi stranieri, dirigenti di alcune Associazione d’Arma ebbero il loro peso. Oppure, come spesso succede, la combinazione astrale fu favorevole… fatto sta’ che solo poche settimane prima della data fissata dal Reggimento, il 4 Ottobre 2002 lo SME inviò al Reggimento l’autorizzazione alla cerimonia.


Naturalmente i “nostri” Ufficiali, avevano fatto partire da tempo la macchina organizzativa, invitando numerose Autorità che intervenirono a questa Premiere: ci piace ricordare il compianto Gen. Dario Orrù, in rappresentanza della Presidenza Nazionale dell’ANPDI, già Comandante del 185° Gruppo Artiglieria Paracadutisti; il Col. Carmelo Burgio, Comandante del 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti “Tuscania” e soprattutto il Ten. Renato Migliavacca che tornava al Suo Reparto per fare da Padrino ai tre Capitani.


I RICHIAMI

Naturalmente l’evento ebbe una importante risonanza mediatica, con pubblicazione di articoli (su Folgore, sul Corriere della Sera) che scatenarono una emulazione nei successivi nominandi della Riserva Selezionata. A quel punto però le maglie si erano richiuse e nessuno più riuscì nella storica impresa. Infatti lo SME che nel frattempo aveva istituito uno speciale corso alla Scuola di Applicazione di Torino, prevedeva di far giurare tutti i nuovi Ufficiali della R.S. alla fine del corso. E così fu fatto per i rimanenti 10 Ufficiali del 1° corso (a cui comunque anche i 3 Capitani parteciparono senza ovviamente ripetere il giuramento) e a tutti gli Ufficiali dei corsi successivi.


Nel 2003, oltre che partecipare al suddetto corso a Torino, il Cap. Fogliati, medico, fu richiamato in servizio proprio al 185° e “prestato” al 9° Rgt che aveva urgente bisogno di medici “operativi” che seguissero gli Incursori durante le complesse esercitazioni, anche in mare. Il Cap. Fumagalli, dirigente d’azienda, fu richiamato al “suo” Reggimento dal Comandante Perrotti, per assumere l’incarico di Aiutante Maggiore. Il Cap. Migliavacca, avvocato, fu richiamato anch’egli al 185° ed inviato come Legal Advisor in missione in Kossovo. Durante questi richiami, per volere del Comandante Perrotti, anche gli altri due Ufficiali acquisirono la qualifica di Paracadutista Militare, superando il previsto “corso palestra” al Capar, allora Comandato del Col. Maurizio Fioravanti, alla tenera età di 46 anni.


Negli anni successivi, numerosi furono i richiami: in particolare per il Cap. Fogliati, che si recò (per molti turni) in Afghanistan, Iraq, Bosnia, avendo anche l’ambito onore di effettuare un lancio durante una missione.


Oggi, esattamente 20 anni dopo, vogliamo ancora una volta ringraziare lo SME, il Colonnello (ora Generale) Renato Perrotti che ci ha insegnato che :”.. prima siamo Uomini, poi siamo Militari e poi siamo Paracadutisti..”, la Brigata Paracadutisti tutta a cominciare dal CAPAR e dagli altri Reggimenti che sempre ci hanno accolto come fratelli d’arme, il mai dimenticato Ten. Renato Migliavacca che ha condiviso con noi i Suoi ricordi ed il Suo amore per la specialità e tutti i Fratelli Paracadutisti che ci hanno accolto nella Grande Famiglia; vogliamo infine ricordare quella fantastica esperienza che ha segnato per sempre la nostra vita.
Sempre ed Ovunque FOLGORE!

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