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Pubblicato il 30/07/2015

TUTTI GLI ASTRONAUTI ITALIANI

Cortesia:  Daily Wired Gianluca Dotti giornalista scientifico   L’Agenzia spaziale italiana (Asi) ha appena comunicato ufficialmente che è Paolo Nespoli l’astronauta selezionato per la spedizione di volo abitato sulla Stazione spaziale internazionale (Iss) a partire dal maggio 2017. Insieme all’astronauta italiano, alla missione numero 52/53 dell’Esa dovrebbero prendere parte il cosmonauta Fyodor Yurchikhin e l’astronauta della Nasa Jack Fisher. È previsto che il decollo verso la Iss avvenga a bordo di un veicolo Soyuz MS-05.

Franco Malerba Età: 68 anni, è nato il 10 ottobre 1946 a Busalla (Genova). Astronauta dal: 1991. Viaggi spaziali: 1, nel 1992. Ruolo e missioni: prime payload specialist per la missione Tss-1 della Nasa, volo spaziale Sts-46. Tempo trascorso nello Spazio: 7 giorni 23 ore 15 minuti. Veicoli spaziali utilizzati: Space Shuttle Atlantis. Attività extraveicolari: nessuna. Addestramento: Johnson Space Center della Nasa a Houston. (Foto: Splash News/Corbis Images; Wikimedia Commons)

 

È stato il primo astronauta italiano che ha viaggiato nello Spazio. Durante la missione condotta nell’estate del 1992 a bordo dello space shuttle Atlantis il suo compito era testare il satellite italiano Tethered, una testimonianza del ruolo internazionale del nostro Paese nella scienza e nella tecnologia di frontiera. Anche se purtroppo il sistema del satellite funzionò male poiché il filo a cui era collegato si srotolò solo per qualche centinaio di metri, il volo di Malerba durato quasi otto giorni è di diritto entrato nella storia dell’esplorazione spaziale. Negli anni successivi alla missione, Franco Malerba è stato uno dei fondatori della Società spaziale italiana (Ssi) e più volte è stato relatore del Parlamento europeo sui programmi per la ricerca, l’innovazione e le infrastrutture hi-tech. I suoi interventi, in particolare, sono serviti da ispirazione per il quinto programma europeo di ricerca sulla politica spaziale, ma anche per il programma comunitario per la navigazione satellitare.     Maurizio Cheli Età: 56 anni, è nato il 4 maggio 1959 a Zocca (Modena). Astronauta dal: 1993. Viaggi spaziali: 1, nel 1996. Ruolo e missioni: mission specialist nel volo spaziale Sts-75. Tempo totale trascorso nello Spazio: 15 giorni 17 ore 41 minuti. Veicoli spaziali utilizzati: Space Shuttle Columbia. Attività extraveicolari: nessuna. Addestramento: Johnson Space Center della Nasa a Houston. (Foto: Splash News/Corbis Images; Wikimedia Commons) Maurizio Cheli è stato il primo italiano ad aver ricevuto il ruolo di mission specialist per il satellite Tethered, nella stessa missione in cui il connazionale Umberto Guidoni era a bordo del medesimo shuttle Columbia come specialista di carico utile. Anche in quella occasione, purtroppo, il satellite Tethered non funzionò e il filo si srotolò soltanto per un chilometro circa. Dopo essere tornato a Terra, dal 1996 Cheli venne assunto da Alenia Aeronautica, e due anni più tardi diventò responsabile dello sviluppo del caccia europeo Eurofighter Typhoon con l’incarico di capo pilota collaudatore per velivoli da combattimento. In Italia, in particolare, volò dalla base dell’aeronautica di Decimomannu. Nel 2003 Cheli ha pilotato l’Eurofighter Typhoon all’aeroporto Baccarini di Grosseto sfidando la Ferrari F1 di Michael Schumacher e vincendo il duello per 2 a 1. A maggio di quest’anno l’astronauta ha pubblicato il libro autobiografico Tutto in un istante.     Umberto Guidoni Età: 60 anni, è nato il 18 agosto 1954 a Roma. Astronauta dal: 1995. Viaggi spaziali: 2, nel 1996 e nel 2001. Ruolo e missioni: specialista di carico utile del volo spaziale Sts-75 e nel volo spaziale Sts-100, assemblaggio della Stazione spaziale internazionale. Tempo totale trascorso nello Spazio: 27 giorni 15 ore 12 minuti. Veicoli spaziali utilizzati: Space Shuttle Columbia, Space Shuttle Endeavour, breve permanenza a bordo della Stazione spaziale internazionale. Attività extraveicolari: nessuna. Addestramento: Johnson Space Center della Nasa a Houston. (Foto: Splash News/Corbis Images; Wikimedia Commons) Astronauta, laureato in fisica e anche esponente politico di sinistra, Umberto Guidoni è stato il primo europeo a mettere piede all’interno della Stazione spaziale internazionale durante la sua missione nella primavera del 2001. Già cinque anni prima aveva preso parte a un volo spaziale organizzato dalla Nasa, viaggiando a bordo dello uno space shuttle Columbia insieme a Maurizio Cheli. Durante la sua carriera da astronauta ha compiuto oltre 400 orbite intorno alla Terra, percorrendo circa 18 milioni di chilometri. Nel corso della sua prima missione, nel 1996, Guidoni si occupò del controllo degli esperimenti elettrodinamici sul satellite Tethered, e proprio durante la missione si riuscì finalmente a dimostrare che nello Spazio era possibile sfruttare l’energia solare per generare potenza elettrica. Il secondo viaggio nello Spazio, a bordo dell’Endeavour, fu invece dedicato all’assemblaggio della Stazione spaziale internazionale, in particolare del Modulo logistico pressurizzato (Mplm) Raffaello, oltre che del braccio robotico canadese Canadarm 2.   Parallelamente all’attività politica, nell’ultimo decennio Guidoni si è dedicato agli esperimenti scientifici sul modulo europeo Columbus presso Noordwijk nei Paesi Bassi, ma soprattutto si è occupato di divulgazione scientifica attraverso l’organizzazione di eventi legati allo Spazio. Recentemente ha anche pubblicato libri sia per adulti sia per ragazzi e ha condotto le trasmissioni radiofoniche Dallo Sputnik allo Shuttle e Dalla Terra alla Luna in onda su radio Rai due. Roberto Vittori Età: 50 anni, è nato il 15 ottobre 1964 a Viterbo. Astronauta dal: 1998. Viaggi spaziali: 3, nel 2002, nel 2005 e nel 2011. Ruolo e missioni: volo spaziale Sts-134, pilota Soyuz, responsabile esperimenti scientifici. Tempo totale trascorso nello Spazio: 35 giorni 12 ore 26 minuti. Veicoli spaziali utilizzati: Space Shuttle Endeavour, navicelle Soyuz (Tm-34, Tma-05 e Tma-06), permanenza a bordo della Stazione spaziale internazionale. Attività extraveicolari: nessuna. Addestramento: Johnson Space Center della Nasa a Houston, Star City in Russia. (Foto: Splash News/Corbis Images; Wikimedia Commons) Vittori è l’astronauta italiano con il maggior numero di missioni all’attivo, e insieme a Paolo Nespoli è l’unico ad essere salito già due volte sulla Stazione spaziale internazionale. Durante la sua seconda missione, nel 2005, ha pilotato la navetta Soyuz durante la fase di approccio alla Iss. Nel corso della sua carriera da astronauta ha effettuato molti esperimenti scientifici, fra cui ad esempio il progetto Lazio (Low altitude zone ionization observatory) per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana, ma anche esperimenti di affaticamento fisico in cui si è prestato come cavia, così come di germinazione di piante erbacee nel tentativo di individuare una possibile fonte di cibo spaziale. La sua terza missione, nel 2011, coincise con l’ultimo volo dello space shuttle Endeavour, che con l’atterraggio sulla Terra concluse la sua operatività. Vittori contribuì all’installazione di alcune componenti della Stazione spaziale internazionale, e pilotò il braccio robotico della stazione durante il posizionamento del rilevatore di raggi cosmici Ams-02, progettato per studiare la materia oscura.   Nel maggio del 2011 Vittori entrò a bordo della Iss: per la prima (e finora unica) volta, sulla stazione erano ospitati contemporaneamente due astronauti italiani. Già da cinque mesi, infatti, in missione in orbita c’era il collega Paolo Nespoli. Paolo Nespoli Età: 58 anni, è nato il 6 aprile 1957 a Milano. Astronauta dal: 1998. Viaggi spaziali: 2, nel 2007 e nel 2010-2011. Ruolo e missioni: volo spaziale Sts-120, mission specialist dell’Esa per le missioni Esperia e MagISStra, membro della Expedition 26/27 sulla Iss. Tempo totale trascorso nello Spazio: 174 giorni 9 ore 40 minuti. Veicoli spaziali utilizzati: Space Shuttle Discovery, navicella Soyuz (Tma-20M), permanenza a bordo della Stazione spaziale internazionale. Attività extraveicolari: nessuna. Addestramento: Johnson Space Center della Nasa a Houston. (Foto: Splash News/Corbis Images; Wikimedia Commons) Durante la prima missione di Nespoli, nel 2007, tutto l’equipaggio in orbita si è occupato dell’assemblaggio del nodo multifunzionale Harmony della stazione spaziale, prodotto da industrie del nostro Paese ed essenziale per l’ulteriore espansione della struttura orbitante. Nespoli, in particolare, si è occupato di coordinare le attività extraveicolari, senza però prenderne parte in prima persona. Nel corso della stessa missione, battezzata Esperia, Nespoli è stato protagonista del riposizionamento di uno dei quattro pannelli solari adibiti all’alimentazione della stazione. Negli stessi giorni si è occupato anche di diversi esperimenti di biologia e di fisiologia umana, in cui furono analizzate le risposte fisiologiche del suo organismo, che lui stesso continuò a definire “un esperimento scientifico” anche dopo il suo ritorno sulla Terra.   Nell’anno successivo alla prima avventura spaziale, nel 2008, Paolo Nespoli fu inserito nell’equipaggio della successiva Expedition 26/27, un altro volo abitato di lunga durata sulla Iss partito poi due anni più tardi, nel dicembre 2010. Durante il periodo di volo in orbita, Nespoli si è occupato soprattutto di esperimenti scientifici e di dimostrazioni hi-tech, oltre che a numerose attività di educazione e divulgazione scientifica, condotte quotidianamente anche via Twitter. Vi ricordate quando ci ha raccontato che cosa si mangia e che cosa si sente nello Spazio? O quando ha mostrato come si studia il cervello in assenza di gravità o come è difficile lavarsi i capelli?

Samantha Cristoforetti Età: 38 anni, è nata il 26 aprile 1977 a Milano. Astronauta dal: 2009. Viaggi spaziali: 1, nel 2014-2015. Ruolo e missioni: membro della Expedition 42/43 sulla Iss (missione Futura), responsabile esperimenti scientifici, ingegnere di volo delle navicelle Soyuz. Tempo totale trascorso nello Spazio: 199 giorni 16 ore 42 minuti. Veicoli spaziali utilizzati: navicella Soyuz (Tma-15M), permanenza a bordo della Stazione spaziale internazionale. Attività extraveicolari: nessuna. Addestramento: Johnson Space Center della Nasa a Houston, centro Eac dell’Esa a Colonia, Star City in Russia, Canada e Giappone. (Foto: Corbis Images; Wikimedia Commons) Cominciamo dai record: Samantha Cristoforetti è la prima (e al momento unica) donna italiana ad essere stata inserita negli equipaggi dell’Agenzia spaziale europea (l’Esa), ma soprattutto è l’astronauta europeo che ha trascorso più tempo in orbita, sfiorando i 200 giorni consecutivi di missione spaziale. Samantha detiene anche il primato di longevità, a livello mondiale, come donna rimasta in assoluto più a lungo nello Spazio. Il rientro di Samantha, inizialmente previsto per il 14 maggio, è stato posticipato all’11 giugno scorso a causa dell’incidente avvenuto alla navicella russa Progress 59 che trasportava i rifornimenti.  Settimo astronauta italiano nello Spazio e quinto a raggiungere la Stazione spaziale internazionale, durante la missione Samantha ha condotto soprattutto esperimenti sulla fisiologia umana e analisi biologiche, ma si è concentrata anche sul cibo in orbita e sulle tecnologie di stampa 3D in assenza di peso, per capire come stampare pezzi di ricambio per la stazione senza dover attendere gli invii dalla Terra.  Dopo il suo ritorno sulla Terra, Samantha è stata ricevuta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Quirinale e ha pranzato con il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Attualmente Samantha si trova in Germania, dove sta seguendo il normale periodo di riabilitazione alla vita sulla Terra dopo i mesi trascorsi in assenza di gravità. Nelle prossime settimane inizieranno ad arrivare i primi risultati scientifici degli esperimenti che ha condotto all’interno della Iss. Del viaggio di Samantha resteranno nei ricordi anche l’intervista (quasi) in diretta al festival di Sanremo, il falso allarme per la presunta perdita di ammoniaca all’interno della Iss e soprattutto le tante immagini mozzafiato del nostro pianeta visto da 400 chilometri di altezza.

Astronauti italiani (finora) mai andati nello Spazio Luca Urbani e Walter Villadei (Foto: Wikimedia Commons / Areonautica Italiana) Luca Urbani Età: 58 anni, è nato il 11 maggio 1957 a Roma. Astronauta dal: 1995. Ruolo e missioni: specialista di carico utile di riserva per la missione Sts-78 del 1996. Addestramento: Johnson Space Center della Nasa a Houston. Oggi in pensione, nel 1996 Urbani prese parte da Terra alla missione Sts-78 (come coordinatore dell’equipaggio e delle operazioni di controllo del carico) presso il centro Marshall space flight di Huntsville. Walter Villadei Il colonnello Villadei ha seguito lo stesso addestramento di Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti (oltre ad essersi specializzato nelle attività extraveicolari). Oggi, tuttavia, è cosmonauta dell’aeronautica militare ma non è formalmente membro dell’agenzia spaziale europea (Esa) né di quella italiana (Asi). Il suo addestramento è ancora in corso, ne abbiamo parlato qui. Chissà se tra qualche anno sarà selezionato per viaggiare nello Spazio, per ora ha tutte le carte in regola.

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